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Sanità. Castaldini (Fi): fare chiarezza sulla cosiddetta “pillola dei 5 giorni dopo”

La consigliera interroga la Giunta dopo le recenti novità introdotte dall’Agenzia del farmaco

Quali indicazioni darà la Regione al Servizio sanitario regionale per la somministrazione dell’Ellaone (ulipristal), più noto come pillola abortiva “dei 5 giorni dopo” ora che l’Agenzia del farmaco ne ha reso possibile l’acquisto senza prescrizione? A chiederlo, in un’interrogazione, è la consigliera Valentina Castaldini (Fi) che sottolinea tre punti: “le indicazioni fornite dalla ditta produttrice nel foglietto illustrativo informano che ‘se hai avuto un rapporto sessuale non protetto o temi che il contraccettivo che hai usato non abbia funzionato correttamente e non desideri una gravidanza adesso, puoi prendere in considerazione la contraccezione d’emergenza’”. Il ministero della Salute specifica che non può essere utilizzata regolarmente né ad intervalli ravvicinati” e nel 2011, in Parlamento, l’allora sottosegretario alla Salute informò che l’indicazione fornita dal Consiglio superiore di sanità per la compatibilità con la legge 194, si basava sul presupposto “di un test di gravidanza precoce che escluda una gravidanza in atto per poter somministrare la pillola dei cinque giorni dopo”’. Da qui l’atto ispettivo per sapere dall’esecutivo regionale “se e quali indicazioni e linee guida fornirà al Servizio sanitario regionale per l’utilizzo della Ellaone; quanto tempo deve trascorrere tra due assunzioni; qual è il numero limite di assunzioni consentite nella vita di una donna; quali metodologie sono state messe in campo per monitorare il numero e la frequenza di utilizzo da parte delle utenti e quale materiale informativo viene distribuito in allegato alle singole confezioni di Ellaone a partire dall’11 ottobre 2020”. “

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