Troppe difformità “fra le AUSL regionali nell’applicazione delle norme relative al tracciamento e alle quarantene dei casi di Covid in ambito educativo e scolastico. Un caso emblematico sono le Ausl di Forlì e Imola, che, nel caso delle scuole secondarie, non differenziano in base allo stato vaccinale, ma pongono l’intera classe in quarantena all’insorgere del secondo caso positivo”. La Giunta intervenga, faccia chiarezza e disponga regole uniformi.
Lo ha chiesto, con un question time, Valentina Castaldini (Forza Italia). La consigliera vuole sapere “se la Regione ha rilevato difformità di applicazione fra le varie Ausl in merito al tracciamento in ambito educativo e scolastico e quali azioni abbia intrapreso per uniformare l’applicazione delle norme; come venga gestito il caso in cui sia il solo docente ad essere positivo al Covid” e, infine, “se siano previste deroghe alle norme di quarantena per gli alunni assenti nelle 48 ore precedenti l’insorgenza del focolaio nel gruppo classe o per i vaccinati o i guariti da meno di 120 giorni frequentanti le scuole primarie o i servizi educativi”.
La risposta dell’assessore alle Politiche per la salute, Raffaele Donini, ha evidenziato come sia “imminente un confronto tecnico tra governo e Regioni”. Il titolare della sanità ha ricordato la circolare del ministero della Salute che detta le complesse regole, che attuano sia le Ausl sia la Scuola, per decidere o meno se mettere gli studenti in didattica a distanza (Dad).
La capogruppo azzurra ha insistito: “Giusto fare gli open day, ma con regole uniche altrimenti gli studenti sono confusi. E poi, perché l’assessore alla Scuola decide di andare a Dubai in un momento così drammatico? Se la Giunta ha problemi politici li sbrogli in fretta. L’assessore deve scrivere regole chiare”.
La consigliera Fi aveva sottolineato come “non sono chiare le procedure da seguire nel caso in cui la positività sia di uno o più docenti” e non è chiaro se c’è una distinzione, “nella pianificazione della didattica a distanza, per gli alunni assenti nelle 48 ore precedenti l’ultimo contatto scolastico del caso positivo”.
Castaldini continua: “Alcuni Dipartimenti di salute pubblica, nel chiedere l’elenco degli studenti delle scuole primarie e dei servizi educativi 0-6 entrati a contatto con un caso positivo, chiedono di escludere, oltre a chi era assente, anche chi è guarito da meno di 120 giorni e, come ho potuto personalmente verificare, l’Ufficio Scolastico Regionale non sia particolarmente solerte nel rispondere ai quesiti posti, sia per via telefonica sia in modalità scritta”.
(Gianfranco Salvatori)