L’Ausl Romagna apra un’indagine per approfondire le motivazioni “del presunto grave errore”, in una struttura sanitaria di Savignano, nel cesenate, che ha visto coinvolta “una donna che si era sottoposta al prelievo del sangue”. A chiederlo, in una interrogazione alla Giunta, è Massimiliano Pompignoli (Ln).
L’esito del prelievo, si legge nel documento, obbligava la donna a “recarsi con urgenza presso un reparto specializzato trasfusionale”. Il medico di base, specifica nell’atto il consigliere, “consigliava invece la ripetizione degli esami in una struttura diversa, la seconda analisi dava esito negativo”.
L’esponente Ln chiede quindi “di quanti altri errori sia venuto a conoscenza l’assessore regionale alle Politiche per la salute negli ultimi tre anni”. E in particolare se “sia coinvolta anche l’attività del laboratorio unico di Pievesestina di Cesena, inaugurato nei primi mesi del 2009, al quale arrivano analisi provenienti da decine di punti di prelievo distribuiti nel territorio romagnolo, che già all’inizio della propria attività mostrò numerosi limiti e criticità”. Inoltre, sulla stessa struttura, Pompignoli vuole sapere “quali siano oggi le modalità di trasporto delle provette e dei referti dai punti di prelievo al laboratorio” e “quante analisi abbia trattato negli ultimi tre anni”.
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(cr)