Nel 2019, la Regione ha stanziato a bilancio 400mila euro a sostegno delle farmacie rurali. Un contributo per garantire, si legge nel testo della delibera, “la capillarità dell’assistenza farmaceutica nelle zone disagiate della regione, quelle a bassa redditività”.
Il provvedimento ha ottenuto il parere positivo della commissione Politiche per la salute e politiche sociali, presieduta da Paolo Zoffoli: sì di Pd e Prodi (Misto), astensione di Lega, M5s e Facci (Misto-Mns).
Giuseppe Paruolo (Pd) ha parlato di “consistente aumento di risorse” negli ultimi anni. La prospettiva, ha comunque rimarcato il consigliere, “è quella di valorizzazione la rete delle farmacie, in particolare nelle aree rurali, garantendone la tenuta senza l’assistenza pubblica”.
Sullo stesso tema il presidente Zoffoli, rilevando l’importanza che ricoprono per il territorio le farmacie rurali, ha infatti spiegato che “l’intento è quello di sostenere questo tipo di strutture attraverso l’introduzione di nuovi servizi rivolti al cittadino”. Inoltre, ha concluso, “intendiamo rendere il più possibile omogenee, su tutto il territorio regionale, le modalità di distribuzione dei farmaci”.
Potranno essere ammesse a contributo le farmacie con volume d’affari, ai fini Iva, non superiore ai 325mila euro – l’anno precedente la soglia era invece di 450mila euro. L’asticella si alza, si riporta nel documento, “per ottimizzare l’utilizzo delle risorse disponibili”. Inoltre, sono individuate, collegate al contributo, quattro anziché cinque fasce di volume d’affari: fino a 200mila euro il contributo corrisponderà a 12.500 euro, da 200mila a 250mila euro il contributo sarà di 10mila euro, da 250mila a 300mila euro l’aiuto sarà di 7.500 euro mentre da 300mila 325mila euro il sostegno finanziario ammonterà a 5mila euro.
Daniele Marchetti (Ln), che, relativamente al contributo, ha parlato di “strumento condivisibile”, ha chiesto “l’aumento degli stanziamenti a bilancio, almeno a 500mila euro annui”.
Dello stesso parere Michele Facci (Misto-Mns), che ha rilevato la necessità “di un maggiore supporto da parte della Regione”. Il consigliere, parlando poi dell’importanza che rivestono sul territorio le farmacie rurali, ha sollevato il problema “della concorrenza, che potremmo definire sleale, che stanno subendo queste strutture a causa del meccanismo della distribuzione diretta dei farmi da parte delle strutture sanitarie pubbliche”.
Per Stefano Caliandro (Pd) sarebbe opportuno, per incrementare l’entità del fondo, “un intervento del governo nazionale”. Sulla distribuzione diretta del farmaco, invece, ha riferito dell’intenzione di “superare questo tipo di sistema garantendo comunque lo stesso risparmio ai cittadini”.
Sarà possibile accedere alla concessione del contributo solo a partire dall’anno successivo a quello di acquisizione della titolarità della farmacia. Saranno, inoltre, esclusi dal contributo, come evidenziato dall’assessore alle Politiche per la salute Sergio Venturi in commissione, i titolari di farmacia assegnata con procedura di concorso straordinario e aperta nel corso dell’anno precedente.
In regione su un totale di 1.334 farmacie quelle rurali sono 520. Nel 2017 sono state ammesse a contributo 46 farmacie, 21 nel 2016.
(Cristian Casali)