La commissione Politiche per la salute e politiche sociali, presieduta da Paolo Zoffoli, ha approvato a maggioranza (a favore Pd e Sel; contraria la Ln; astenuto il M5s) la delibera di Giunta che prevede “Requisiti specifici per l’accreditamento del Dipartimento di Cure Primarie”. I requisiti fanno riferimento alle funzioni di governo svolte dai dipartimenti di cure primarie e alle sue articolazioni organizzative quali: i Nuclei di cure primarie; il Consultorio familiare; la Pediatria di comunità; l’Assistenza specialistica ambulatoriale territoriale; le Cure domiciliari e gli Ospedali di comunità. Le cure primarie, viene ricordato nel documento, sono un sistema di cure che, erogate vicino ai luoghi di vita delle persone (studio del proprio medico, domicilio, strutture ambulatoriali e consultoriali, strutture residenziali), “costituiscono la forma principale di assistenza sanitaria sul territorio che garantisce la presa in carico, l’assistenza e la continuità delle cure”. Tale forma assistenziale è centrata sui bisogni della persona, ha valenza di promozione e tutela della salute, prevenzione, cura e riabilitazione, e si giova di una rete territoriale di strutture e professionalità che operano in maniera integrata. Sono escluse dal provvedimento le Case della salute e le Cure palliative, per le quali saranno predisposti specifici documenti, in funzione delle caratteristiche di forte integrazione interdipartimentale che connota questi setting assistenziali lì dove “si realizza l’opportunità di integrare e coordinare le diverse competenze all’interno di percorsi assistenziali interprofessionali e multifunzionali”.
Daniele Marchetti (Ln) ha chiesto chiarimenti sull’utilizzo della guardia medica all’interno del Dipartimento di cure primarie. Chiarimenti richiesti anche da Raffaella Sensoli (M5s) sulla diversa contrattazione tra personale pubblico e privato all’interno delle strutture accreditate.
Per Ottavia Soncini (Pd) si tratta di “un ottimo provvedimento, in particolare per gli Ospedali di comunità, auspicando un maggiore coordinamento tra territorio e ospedali”. Provvedimento condivisibile per Giuseppe Paruolo (Pd), il quale ha auspicato “maggiore flessibilità sui requisiti minimi”. Igor Taruffi (Sel) si è soffermato sulle problematiche inerenti la distanza tra cittadini e servizi, in particolare nelle zone di montagna. Per Roberta Mori (Pd), “un provvedimento di qualità che non deve dimenticare la vera sfida: l’integrazione socio-sanitaria con il territorio”. Anche per Marcella Zappaterra (Pd) si tratta di “un provvedimento ben fatto, che risponde e garantisce pienamente gli standard di qualità su tutto il territorio regionale”.
Il presidente Paolo Zoffoli ha chiesto chiarimenti sugli Ospedali di comunità e, in particolare, “sull’accreditamento (tempi e modalità) delle Case della salute come luoghi di erogazioni di servizi sul territorio”.