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Sanità. Emergenza coronavirus, Marchetti-Facci-Rancan (Lega): farmacisti lavorino a battenti chiusi

Gli esponenti del Carroccio hanno presentato un’interrogazione: “Altrimenti si valuti una limitazione all’accesso”

Visto i rischi che corrono anche i farmacisti nell’emergenza coronavirus e visto che alcuni contagi ci sono stati anche in questa categoria di lavoratori, alcuni consiglieri regionali della Lega, con un’interrogazione a prima firma Daniele Marchetti (a cui si sono aggiunti Michele Facci e Matteo Rancan) chiedono alla Giunta di valutare anche l’idea di disporre la facoltà per le farmacie di operare a battenti chiusi (al pari di quanto avviene nei turni notturni), o con modalità che limitino il normale accesso ai locali per limitare il contatto con la clientela”. “Come rappresentanti della Lega- sottolineano i consiglieri- abbiamo chiesto, fin dal principio della crisi sanitaria, un coinvolgimento ai tavoli di discussione di tutti i rappresentanti di quelle categorie maggiormente esposte, compresi i farmacisti”. E visto che “si sono registrati i primi casi di contagio anche fra i farmacisti che operano nelle farmacie aperte al pubblico, che hanno determinato, per alcune di esse, il conseguente provvedimento di chiusura”, Marchetti, Facci e Rancan interrogano la giunta per sapere “se ci sia l’intenzione di disporre la facoltà per le farmacie di operare a battenti chiusi o con modalità che limitino il normale accesso ai locali al fine di limitare il contatto con la clientela ovvero quali alternative a questa soluzione si stiano valutando”. “

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