Fare chiarezza sulla recente attivazione del numero unico di emergenza (NUE), vale a dire il 112, e del motivo per il quale gli amministratori dei territori coinvolti non sono stati informati. E’ quanto chiede, con una interrogazione rivolta alla giunta, Marta Evangelisti, capogruppo di Fratelli d’Italia.
“Da fonti di stampa si apprende dell’attivazione del numero unico in Emilia-Romagna, inizialmente per i prefissi 051 e 0534 e, successivamente, entro aprile 2025, nel resto della regione – spiega la consigliera -. In particolare, il numero unico 112 entrerà in funzione a Bologna e in alcune zone dei dintorni come Cento e Alto Reno Terme, ma sarà ancora possibile chiamare il 113, 115, 118 e 1530 e le chiamate saranno convogliate verso la Centrale unica di risposta (CUR)”.
Proprio sul punto, la consigliera ricorda l’intervento del 2020, in audizione bicamerale in Parlamento, di Mario Balzanelli, presidente nazionale della SIS 118 (società italiana sistema 118) che, tra le altre cose, “sollecitava il ripristino dell’accesso diretto al sistema di emergenza sanitaria territoriale attraverso il numero 118” evidenziando che “la tragica esperienza del Covid-19 ha dimostrato la più assoluta inutilità e pericolosità di un doppio passaggio tra centrali operative per chi si trovi in imminente pericolo di vita”.
E, puntando l’attenzione proprio sul numero 118 per le emergenze sanitarie, la capogruppo precisa anche che “partire dai territori dell’Appennino bolognese, quelli cioè con prefisso 0534, significa davvero non avere nessuna contezza della situazione degli stessi, dove molto spesso la differenza tra la vita e la morte la fa la velocità dell’intervento, spesso ostacolato sia dall’impossibilità di avere segnale telefonico sia dalla situazione della viabilità inasprita dalle condizioni meteo”. Infine, l’attivazione del numero unico “non risulterebbe stata comunicata agli amministratori locali interessati”.
Evangelisti chiede dunque alla giunta “se intenda fare proprie le osservazioni espresse dal presidente nazionale della SIS 118”. Inoltre, si chiede “se stia stata considerata la particolare situazione disagiata dei territori dell’Appennino bolognese” e di “procedere ad un monitoraggio periodico dei tempi di gestione delle emergenze per valutare eventuali interventi correttivi”.
(Brigida Miranda)