Cosa pensa la giunta delle dichiarazioni di Mattia Santori (consigliere del Comune di Bologna, con delega al Turismo e alle Politiche giovanili) sull’uso della cannabis alla luce dell’impegno della Regione Emilia-Romagna nella prevenzione e nel contrasto al consumo di droghe da parte dei giovani? Lo chiede Michele Facci (Lega) con un’interrogazione presentata in commissione Sanità (presieduta da Ottavia Soncini).
Ricordando che alcuni mesi fa “Santori ha dichiarato di coltivare cannabis in casa propria”, Facci ha evidenziato che gli enti locali devono garantire prevenzione e tutela della salute pubblica. A tal riguardo, il consigliere chiede se la Regione ha mai effettuato controlli “sulla corretta applicazione, da parte delle Amministrazioni comunali, dei regolamenti per il rilascio delle autorizzazioni di pubblico spettacolo, le norme di sicurezza igienico-sanitarie e le condizioni di prevenzione e protezione della salute in relazione all’uso/abuso di sostanze, che gli organizzatori di eventi devono garantire”.
Facci sottolinea infine “la necessità di un aggiornamento del programma regionale sulle dipendenze patologiche (fermo al triennio 2017-2019), approfondendo il concetto della nocività dell’uso delle droghe, anche quelle erroneamente definite ‘leggere’, e promuovendo maggiormente la cultura della legalità, specie fra gli amministratori pubblici e comunque all’interno delle istituzioni pubbliche”.
“Il Programma regionale dipendenze patologiche 2017-2019 -ha spiegato il consigliere- attesta che le sostanze illegali continuano a essere facilmente reperibili e accessibili, soprattutto fra i giovani, e la cannabis è definita sostanza psicoattiva. La prevenzione dei problemi connessi al consumo di droga, rappresenta inoltre un obiettivo politico essenziale della Regione Emilia-Romagna, in linea con la strategia europea in materia di droga per il periodo 2013-2020. Inoltre, il consumo e l’abuso di sostanze hanno contribuito alla crescita della percezione sociale di insicurezza e alla richiesta di controllo del territorio e di ripristino della legalità. La scarsa percezione della pericolosità e dei rischi connessi all’utilizzo delle sostanze rende necessario un nuovo impegno in campagne di comunicazione e informazione”.
Ha risposto l’assessore alla Sanità Raffaele Donini: “Non ho intenzione di alimentare polemiche interistituzionali. Devo però dare atto al sindaco di Bologna Lepore che a poche ore da quelle dichiarazioni prese le distanze considerandole come opinioni personali. C’è però un tema importante che riguarda il nostro impegno regionale: combattere il mercato illegale delle sostanze e tutelare la salute dell’età evolutiva. In questi anni l’azione della Regione si è innovata con il Piano regionale della prevenzione. Il Piano delle dipendenze patologiche necessita sicuramente di un aggiornamento. Le indicazioni nazionali sono fondamentali per elaborare i programmi regionali avviati coi professionisti degli enti locali per prevenire e monitorare il fenomeno”.
Il consigliere ha replicato: “Non chiediamo di esprimere un giudizio politico ma tecnico: le dichiarazioni del consigliere sono in linea con il programma della Regione in tema di prevenzione? Non ha inoltre risposto rispetto alle linee guida e al controllo predisposto dalla Regione”.
(Lucia Paci)