Sanità e welfare

SANITÀ. FARMACI, SÌ A RISOLUZIONE PD SU “PREZZI ACCESSIBILI” PER EPATITE C

Impegno alla Giunta a stanziare risorse per i soggetti contagiati e a facilitare a tutti i malati l’accesso ai farmaci

“Promuovere, a livello nazionale ed europeo, il processo di revisione dell’individuazione dei prezzi dei farmaci per le cure dell’epatite C, facilitare l’accesso ai farmaci ad azione antivirale diretta “Daa” e intervenire, anche con risorse regionali, nella presa in carico e nella cura di pazienti con patologie croniche a partire dai soggetti contagiati da sangue infetto”. L’Assemblea legislativa ha approvato una risoluzione presentata dal Partito democratico, prima firmataria Marcella Zappaterra. Favorevoli Pd, Ln, M5s, Sel, Fdi-An e AltraER, Fi si è invece astenuta.

L’Aula ha invece respinto tre risoluzioni, sempre sul tema epatite C, presentate da AltraER e Sel, primo firmatario Piergiovanni Alleva (AltraER), M5s, primo firmatario Gian Luca Sassi, e Fi, a firma Galeazzo Bignami.

“Giusto darci degli orientamenti precisi sul tema”, ha evidenziato Marcella Zappaterra (Pd). Dobbiamo dissuadere i cittadini che necessitano dei farmaci, ha poi sottolineato la consigliera, “dal fare viaggi in India o acquistarli on line, questo per la loro sicurezza”. Il tema dell’epatite C, ha concluso, “va affrontato da un punto di vista medico e non politico, non siamo in una fase di emergenza nazionale. Tutti i contagiati devono essere curati, le priorità devono essere allargate”.

“Stiamo parlando di un farmaco- è poi intervenuto Piergiovanni Alleva (AltraER)– che costa, per un ciclo di cure, 75.000 euro, in India meno di 1.000 euro, la causa è collegata al brevetto, vincolo superabile in caso di emergenza sanitaria”. Il sistema sanitario nazionale, ha poi precisato il consigliere, “non distribuisce a tutti il farmaco, ma solo nei casi più gravi. E’ quindi giusto applicare l’istituto della licenza obbligatoria”. L’esponente di AltraER ha, infine, ricordato che “una sentenza del Tribunale di Roma ha stabilito che l’importazione del farmaco equivalente è possibile se si tratta di un uso personale”.

Daniele Marchetti (Ln) ha evidenziato che “il problema riguarda circa 88.000 cittadini della nostra regione”. È necessario, ha aggiunto, indennizzare le persone che tra gli anni settanta e ottanta hanno contratto il virus dell’epatite C a seguito di trasfusione di sangue o assunzione di emoderivati infetti presso strutture sanitarie”.

“Siamo favorevoli- è intervenuta Raffella Sensoli (M5s)– a tutte e quattro le risoluzioni, la nostra si concentra sui danni da trasfusioni con emoderivati”.

Anche Igor Taruffi (Sel) si è detto favorevole ai quattro provvedimenti. È importante, ha sottolineato, “lavorare in modo congiunto”.

(Cristian Casali)

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