“Prorogare lo screening gratuito per l’epatite C, estendendolo anche ai nati tra il 1948 e il 1968, questo anche per raggiungere l’obiettivo OMS di eliminazione del virus entro il 2030 (con riduzione dell’80% delle nuove infezioni, del 65% della mortalità, del 90% delle infezioni diagnosticate e l’80% trattate)”.
A chiederlo, con un’interrogazione discussa in commissione Politiche per la salute e politiche sociali (presieduta da Gian Carlo Muzzarelli), sono Nicola Marcello e Priamo Bocchi di Fratelli d’Italia.
“Dal 2014 a ottobre 2021 – spiega, poi, Marcello in commissione – in Emilia-Romagna sono stati effettuati 19.450 trattamenti HCV, a fronte di 229.500 a livello nazionale nello stesso periodo. Non esiste un vaccino per HCV, la prevenzione si basa sull’igiene e sulla diagnosi precoce. La comunità scientifica è concorde nel ritenere utile l’estensione dello screening anche ai nati dopo il 1948: la Regione Lombardia ha approvato un ODG nella seduta del 7 maggio 2024 per estendere lo screening anche ai nati dal 1948 al 1968”.
La risposta arriva in commissione dall’assessore alla Sanità Massimo Fabi: “Abbiamo raggiunto dei buoni risultati nel progetto ministeriale di screening sull’epatte C anche a fronte dle fatto che alcune Regioni non lo anno ancora avviato. Ampliare questa attività prevederebbe un impatto economico importante e a livello nazionale non abbiamo avuto indicazioni in tal senso”.
Parole alla luce delle quali Marcello ribatte sottolineando come ampliare lo screening comporterebbe dei risparmi.
(Cristian Casali)



