Sanità e welfare

Fdi: progetto di legge per fronteggiare la carenza dei medici di base nelle aree montane

La proposta prevede incentivi economici e di carriera con la possibilità di assumere anche chi è già in pensione per dare servizi ed evitare lo spopolamento delle aree periferiche e svantaggiate

Una proposta di legge per far fronte alla carenza di medici di base nelle aree interne o disagiate “prevedendo sia incentivi economici e di carriera, per i medici di medicina generale e per i medici ospedalieri che intendono esercitare la propria professione in queste aree, sia la possibilità di assunzioni per i medici collocati in quiescenza in possesso di idoneità psicofisica allo svolgimento delle attività richieste”.

Il progetto di legge da sottoporre al Consiglio regionale è del gruppo Fratelli d’Italia, firmato dai consiglieri Michele Barcaiuolo, Marco Lisei e Giancarlo Tagliaferri.

Il disegno di legge sottolinea “la necessità di disciplinare gli aspetti normativi, organizzativi ed economici atti ad incentivare il reclutamento di medici disponibili agli incarichi nelle aree interne e garantire comunque una assistenza adeguata e continuativa alla popolazione”.

Il gruppo Fdi ricorda la difficoltà delle Ausl “per il reperimento di medici disponibili ad accettare gli incarichi convenzionali di medicina generale nelle zone interne, pubblicati annualmente nell’ambito delle procedure di assegnazione delle zone carenti ai sensi del vigente Acn di medicina generale, e della stessa difficoltà rilevata per l’assegnazione degli incarichi provvisori o di sostituzione”.

Gli abitanti delle zone montane o periferiche risultano, così, “essere svantaggiati in termini di assistenza sanitaria con una evidente violazione dei diritti fondamentali e dei principi di uguaglianza sanciti nel dettato costituzionale”. Un fenomeno, poi, che provoca anche lo spopolamento proprio per la mancanza di servizi.

(Gianfranco Salvatori)

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