Sanità e welfare

SANITÀ FERRARA. OSPEDALE DI CENTO, PETTAZZONI (LN): “FORTI CRITICITÀ, GIUNTA INFORMI SU AVANZAMENTO PROGETTI

In una interrogazione il consigliere della Lega nord segnala una serie di problemi che a suo avviso gravano ancora sull’ospedale Santissima Annunziata di Cento e ne chiede conto alla Giunta. regionale

“Per quale ragione l’ospedale Santissima Annunziata di Cento, in provincia di Ferrara, non è stato inserito in un più organico progetto di riqualificazione sanitaria, essendo diventato, nei fatti, l’unica struttura per acuti di riferimento per la parte a nord di Ferrara, a seguito anche dello spostamento dell’Ospedale Sant’Anna a Cona?”.

È quanto chiede Marco Pettazzoni (Lega nord) alla Giunta regionale in un’interrogazione nella quale evidenzia il permanere di “forti criticità” che a suo avviso gravano sulla struttura centese dove- afferma- “gli operatori sono apparsi in evidente difficoltà, in alcune fasi del lavoro e non solo durante i periodi di ferie, appellandosi in alcune circostanze a colleghi dirottati da altri servizi”.

L’esponente della Lega nord chiede quindi quali rassicurazioni possa fornire la Giunta regionale in merito alla conservazione a Cento dei posti di ginecologia “a vocazione chirurgica” spostati nel 2015. E ancora: a che punto siano arrivati i lavori per il nuovo Pronto Soccorso della struttura e del Day Surgery, così come per le altre fasi di rimodulazione della struttura sanitaria. Pettazzoni chiede poi: “come si intenda risolvere definitivamente il problema del sistema informatico interno del Cup, che rallenta le operazioni e anche i tempi di attesa dei cittadini, distogliendo personale anche soltanto per fornire consulenza davanti al terminale informatico ai pazienti”.

Infine, con riferimento ai dati del monitoraggio a campione effettuato dalla Giunta regionale e dalle Ausl competenti secondo i quali “delle 4138 prestazioni prenotate, il 99% di esse hanno rispettato i tempi”, il consigliere vuole sapere quali dati possieda l’assessorato regionale alla Sanità per stabilire se, “al pari dei tanto citati tempi di attesa”, la mobilità passiva sia diminuita alla luce delle recenti misure che hanno inserito delle “penali” per coloro che non disdicono per tempo la prenotazione di una visita diagnostica. Per Petazzoni, infatti, “resta da stabilire se, per alcune prestazioni, 30-60 giorni di attesa siano tempi accettabili per il cittadino, tali da scongiurare la mobilità passiva verso altre realtà di confine, fuori regione, oppure verso prestazioni offerte dal settore sanitario privato”.

(Tutti gli atti consiliari – interrogazioni, interpellanze, risoluzioni, progetti di legge – sono disponibili online sul sito dell’Assemblea legislativa al link: http://www.assemblea.emr.it/attivita-legislativa)

(is)

 

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