Sanità e welfare

Il Fondo non autosufficienza aumenta di 18 milioni, ma c’è il tema residui

In commissione Politiche per la Salute la relazione dell’assessore al Welfare Igor Taruffi. Le critiche della Lega: tempi ancora troppo lunghi, troppe risorse non spese. ER Coraggiosa elogia la Regione: dal governo troppo accentramento, serve condivisione con i territori

Il fondo per la non autosufficienza è stato aumentato dalla Regione di 18 milioni di euro, i “residui” derivano dal fatto che il governo stanzia la propria parte nella seconda parte dell’anno, ma la Regione ha velocizzato i tempi di utilizzo di queste risorse.

Questo, in sintesi, l’intervento dell’assessore al Welfare Igor Taruffi nel corso della commissione Politiche per la Salute presieduta da Ottavia Soncini.

“Al fondo per la non autosufficienza sono stati recentemente stanziati ulteriori 18 milioni di euro di risorse regionali, oltre a quelli già previsti in fase di assestamento di bilancio”, spiega Taruffi, per il quale “i residui sono generati dal fatto che il fondo nazionale per la non autosufficienza, di 62 milioni di euro, viene liquidato nella seconda parte di ogni anno mettendo i territori nella condizione di ricevere le risorse molto avanti nel corso dell’anno. Ciò fa sì che gli interventi a cavallo tra un anno e l’altro siano finanziati con risorse programmate l’anno precedente. È per ovviare a questo problema che abbiamo previsto 18 milioni aggiuntivi: contiamo che siano a disposizione dei territori già all’inizio del 2024. Entro i primi di ottobre prossimo faremo il monitoraggio dell’anno in corso. Le risorse regionali vengono spese tutte, fino all’ultimo centesimo. A titolo di esempio ricordo che i residui del 2021 sono stati utilizzati il riconoscimento di 3 euro giornalieri a posto letto per gestori delle strutture dedicate. Sul fondo regionale per la non autosufficienza arriveranno ulteriori risorse”.

“I fatti dicono che la situazione è diversa da come dice l’assessore: già il fatto che Taruffi dica che si è fatto meglio che in passato vuole dire che qualche problema c’è, poi il fatto che alcuni distretti abbiano azzerato i residui e altri no vuole dire che ci sono problemi”, spiega Daniele Marchetti (Lega) che ribadisce come si sia di fronte a 35 milioni di euro ancora da utilizzare.

Sulla stessa linea Simone Pelloni (Rete civica) che ricorda come “parliamo sempre di aumentare il welfare e di domiciliarlo: la prima modalità per ottenere questo risultato è aumentare i posti nei centri diurni, ma li stiamo riducendo, servono scelte chiare”.

Diversa la posizione di Federico Alessandro Amico (ER Coraggiosa) che ha promosso l’attività della giunta e criticato il governo: “Il governo taglia il welfare, la Regione ha sempre aumentato la qualità e la quantità del servizio, bisogna proseguire su questa strada e coinvolgere gli enti locali e i servizi locali e non fare come fa il governo che accentra tutto”.

In chiusura Taruffi ha replicato: “Dobbiamo garantire la qualità dei servizi e al tempo stesso la sostenibilità economica cercando di mantenere la strutturalità del fondo per la non autosufficienza. Anche il governo deve fare la sua parte per garantire il fondo nazionale. Ricordo che il fondo non riguarda solo gli anziani ma c’è anche il tema della disabilità. Sul fronte dell’accreditamento è oggetto di intervento da parte della giunta ed è giusto che la commissione sia coinvolta. Nelle strutture regionali abbiamo 16mila posti che dobbiamo ampliare. Allo stesso tempo dobbiamo innovare la domiciliarità che sarà oggetto dei nuovi criteri per l’accreditamento”.

(Lucia Paci e Luca Molinari)

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