Sanità e welfare

Forlì, ER Coraggiosa: no a uso di strumenti di offesa nei Trattamenti sanitari obbligatori (Tso)

Alla base dell’interrogazione c’è la decisione del Comune di Forlì di dotare di “bastoni estensibili” chi si occupa di trattamenti sanitari obbligatori

Physician looking at female patient with mental disorder sitting on floor in mental health center hallway

Fare sì che le procedure per il Trattamento Sanitario Obbligatorio (TSO) vengano applicate in modo rigoroso, coerente e omogeneo su tutto il territorio regionale, compreso quello di Forlì, e che sia impedito il ricorso a strumenti di offesa contro cittadini indifesi in un momento di particolare fragilità e sofferenza.

A chiederlo è un’interrogazione di ER Coraggiosa in cui si ricorda come “è notizia di questi giorni che il vicesindaco del Comune di Forlì, con delega alla Sicurezza, intende dotare la polizia locale di ‘bastoni estensibili’ da utilizzare, con la motivazione dell’autotutela per il personale, anche nell’esecuzione dei trattamenti sanitari obbligatori (TSO). Questi strumenti, adottati esclusivamente come mezzo di autodifesa, se utilizzati contro persone bisognose di assistenza sanitaria possono diventare pericolosi: nei giorni scorsi sono state recapitate due lettere di protesta indirizzate all’Amministrazione comunale di Forlì per denunciare la gravità dell’accaduto”.

Da qui l’atto ispettivo per chiedere alla giunta “se sia appurato che le procedure per il TSO vengano applicate in modo rigoroso, coerente e omogeneo su tutto il territorio regionale, compreso quello di Forlì, e che sia impedito il ricorso a strumenti di offesa contro cittadini indifesi in un momento di particolare fragilità e sofferenza, nonché quali strumenti sia intenzionata a introdurre per garantire piena vigilanza sull’attuazione delle procedure, affinché tutti gli attori coinvolti nell’effettuare un trattamento sanitario obbligatorio rispettino e facciano rispettare la legge”.

(Luca Molinari)

La comunicazione istituzionale del Servizio informazione dell’Assemblea legislativa della Regione Emilia-Romagna dal 28 aprile 2022 è soggetta alle disposizioni in materia di par condicio

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