“La Regione non ritiene fortemente discriminatoria la difficoltà di prenotare un appuntamento per lo screening neonatale ospedaliero alle pazienti seguite da medici operanti in libera professione?”
Lo chiede Fratelli d’Italia che sottolinea l’importanza del test nella diagnosi prenatale di importanti anomalie cromosomiche per patologie malformative individuabili precocemente e rivendica la legittimità di accesso a tale esame anche per gestanti seguite in regime di libera professione e non solo per quelle seguite dai consultori familiari.
In via più generale, nell’atto ispettivo si invita l’esecutivo regionale a sollecitare l’Ausl di Modena affinché venga risolto il problema burocratico che “non consente il medesimo accesso alle prestazioni a tutte le assistite nel territorio provinciale”.
(Luca Boccaletti)