Sanità e welfare

SANITÀ. GIBERTONI (M5S): “AFFRONTARE E RISOLVERE LE QUESTIONI DELLA PRIVACY LEGATE AL FASCICOLO SANITARIO ELETTRONICO”

Per la consigliera, che ha presentato una interrogazione alla Giunta, si assiste al paradosso per cui “le tecnologie informatiche anziché consentire risparmi di spesa nella gestione dei dati clinici diventano una spesa inutile”. Il caso delle tre aziende sanitarie di Modena

Intervenire nelle sedi di confronto Stato-Regioni al fine di sollecitare e sostenere l’Information & communication technology (Ict), per migliorare la sostenibilità contribuendo al miglioramento della qualità dei servizi sanitari e alla loro efficienza. In particolare, occorrono “immediati correttivi affinché strutture sanitarie private o partecipate dai privati come l’ospedale di Sassuolo (Mo) possano utilizzare i dati clinici ai fini delle cure e a vantaggio dei pazienti”: è quanto chiede Giulia Gibertoni (M5s) in una interrogazione alla Giunta, finalizzata a rimarcare come i sistemi sanitari pubblici abbiano “l’obiettivo unico della tutela della salute, mentre quelli privati hanno un interesse legittimo secondario connesso che è quello economico”.

Secondo la consigliera, siamo in presenza di una “continua e mascherata pressione alla riduzione della spesa” che “si scontra con l’aumento della domanda dovuto all’invecchiamento della popolazione e alle istanze per un miglioramento dei servizi, la cui qualità percepita è andata molto diminuendo negli ultimi anni”. L’Information & communication technology (Ict) può rappresentare “una delle leve fondamentali in grado di migliorare la sostenibilità, contribuendo al miglioramento della qualità dei servizi e alla loro efficienza”. Per Gibertoni, quello della sanità costituisce “uno dei contesti in cui maggiormente questa azione può evidenziare dei circoli virtuosi, contribuendo a portare un freno alla sempre crescente spesa sanitaria, ma favorendo anche un incremento del livello qualitativo delle prestazioni, grazie alla disponibilità di percorsi di diagnostica e di cura più sofisticati”.

La consigliera segnala come le direzioni generali delle Aziende sanitarie delle province di Modena e Reggio Emilia abbiano deciso nel 2013 di giungere alla fusione in un unico dipartimento gestionale delle strutture dedicate alle tecnologie informatiche, per conseguire una condivisione delle principali procedure, con vantaggi economici e organizzativi. Un aspetto rilevante è stato identificato nella diffusione del “fascicolo sanitario elettronico” dell’assistito. Ma il Fascicolo, “accolto dai medici e pazienti come la soluzione ad un problema nella consultazione della storia sanitaria di un paziente, oggi per una mancata condivisione e relazione con un altro organismo dello Stato, il Garante della privacy, diviene oggetto di scontro al punto di limitarne fortemente il suo utilizzo”.

Di recente, scrive Gibertoni, il Garante della privacy ha stabilito che il Fascicolo, la raccolta on-line di dati e informazioni che costituiscono la storia clinica e di salute di una persona, “deve essere sottoscritto personalmente dal paziente”. Per effetto di questo provvedimento, i medici che lavorano in una delle tre aziende sanitarie della provincia di Modena (l’ospedale di Baggiovara, il Policlinico e l’ospedale di Sassuolo) “non potranno più visualizzare i dati sanitari dei propri pazienti prodotti nelle aziende diverse da quella dove lavorano, perché tecnicamente i sistemi informatici ospedalieri devono essere separati a tutela della privacy”. Di qui la necessità di agire per evitare che “uno strumento introdotto per creare risparmi di spesa nella gestione dei dati clinici divenga esso stesso una spesa inutile”.

(Tutti gli atti consiliari – dalle interrogazioni alle risoluzioni, ai progetti di legge – sono disponibili on line sul sito dell’Assemblea legislativa al link: http://www.assemblea.emr.it/attivita-legislativa)

(rg)

 

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