“L’Emilia-Romagna sta andando nella direzione giusta e sta ben lavorando, tanto è vero che ad oggi non ci sono notizie di carenza di cannabis terapeutica”. E’ la reazione di Giulia Gibertoni alla risposta dell’assessore alla Sanità, Sergio Venturi, interpellato dalla consigliera regionale del Movimento 5 stelle. La pentastellata chiedeva infatti, con l’atto ispettivo, di “istituire con celerità un tavolo tecnico di monitoraggio per poter valutare la necessità di chiedere un ulteriore aumento della dotazione della cannabis terapeutica”.
Il titolare della Sanità in viale Aldo Moro ha ricordato come la Regione abbia provveduto a segnalare al Ministero i “crescenti fabbisogni di cannabis per uso terapeutico indicando per il 2018 un quantitativo pari a 110 chilogrammi, in netto aumento rispetto ai 31 chili consumati nel 2016 e ai 53 chili del 2017. Nella nostra regione- ha continuato Venturi- da settembre 2016 a ottobre 2018 sono stati avviati al trattamento con la cannabis 1.900 pazienti”.
L’assessore ha anche ricordato come lo scorso agosto la Regione ha comunicato al ministero della Salute il “protrarsi di uno stato di carenza di cannabis sottolineando- ha specificato in Aula Venturi- l’esigenza di garantire la disponibilità continua della materia prima”. Al Ministero la Regione ha anche “segnalato la presenza di numerose farmacie in grado di allestire preparati a base di cannabis” che ha generato “l’arrivo da altre regioni di molti cittadini acuendo la carenza di prodotto”.
Per far fronte alle difficoltà di approvvigionamento la Regione ha presentato al Ministero “un progetto- spiega Venturi- di erogazione della cannabis tramite la distribuzione per conto ma al momento non è stato consentito di avviare il percorso”.
Risposta accolta con favore da Gibertoni che ha parlato di una regione all’avanguardia sul tema e che dovrebbe “segnare la strada da percorrere in sede di conferenza Stato-Regioni”. La Cinque stelle ha anche ribadito la necessità di “continuare a insistere per una produzione nazionale maggiore. Quello della cannabis terapeutica- ha continuato- deve diventare un settore sempre più centrale e sempre più oggetto di ricerca”.
Gibertoni infine ha invitato a “lavorare sempre più sulla comunicazione per distinguere e segnare la differenza tra droga e farmaco”.
(Andrea Perini)