Risolvere definitivamente l’annoso fenomeno del precariato del personale degli Istituto di ricovero e cura a carattere scientifico e degli Istituti zooprofilattico sperimentali.
A chiederlo è una risoluzione del Partito democratico a firma di Andrea Costa (primo firmatario), Ottavia Soncini, Marcella Zappaterra, Pasquale Gerace, Antonio Mumolo, Matteo Daffadà e Marilena Pillati.
“Il personale degli IRCCS, attualmente, è assunto con contratti a tempo determinato di 5 anni, nell’ambito del Contratto collettivo nazionale di lavoro Sanità nel ruolo della ricerca, nel percorso noto come “Piramide della Ricerca”, una situazione di precarietà che permane nonostante la stabilizzazione del personale a tempo determinato impiegato nelle attività di contrasto del Covid-19 e che interessa circa cinquantamila professionisti sanitari, tra medici ed infermieri”, spiegano i democratici.
Da qui la risoluzione per impegnare la giunta “a sollecitare Governo e Parlamento, in tutte le sedi istituzionali opportune, ed
anche per il tramite dei parlamentari eletti nelle circoscrizioni emiliano-romagnole, affinché vengano adottate soluzioni normative di carattere strutturale per superare definitivamente l’annoso fenomeno del precariato del personale degli Istituti di ricovero e cura a carattere scientifico (Irccs) e degli Istituti zooprofilattico sperimentali (Izs), nonché implementate urgentemente strategie di stabilizzazione del personale storico della ricerca sanitaria, attraverso la valorizzazione della professionalità acquisita e consentendo agli Istituti di assumere a tempo indeterminato il personale della ricerca sanitaria e delle attività di supporto alla ricerca sanitaria reclutati a tempo determinato con procedure concorsuali, nonché creando la figura del dirigente della ricerca sanitaria (a fianco delle attuali figure della Piramide) con valorizzazione del titolo di dottorato di ricerca”.
La risoluzione si pone anche altri due obiettivi: definire gli organici necessari all’ottimale funzionamento degli IRCCS regionali e a verificare la possibilità di costruire reti cliniche tra gli IRCCS regionali, anche promuovendo percorsi di integrazione tra i medesimi e promuovere le opportune iniziative affinché il personale della ricerca sia escluso dalla verifica del rispetto del limite di spesa del personale previsto dalle leggi nazionali vigenti”.
(Luca Molinari)