In Emilia-Romagna nel periodo 2008-2020 i fumatori sono complessivamente diminuiti (con una leggera ripresa nel 2020): fuma sigarette meno di un terzo degli adulti tra i 18 e i 69 anni (27 per cento), pari a circa 788mila persone (il valore regionale è in linea con quello nazionale, 25 per cento); il calo è evidente sia tra le donne sia tra gli uomini e nelle classi d’età 35-49 e 50-69. Mentre tra i quindicenni risulta abbia fumato almeno una sigaretta nell’ultimo mese il 27,5 per cento dei ragazzi e il 26,9 per cento delle ragazze.
Si rileva poi che il rispetto del divieto di fumo è in aumento sia nei locali pubblici sia nei luoghi di lavoro. Al fine di tutelare maggiormente la salute dei minori, nella nuova normativa regionale, viene prevista la promozione di azioni di sensibilizzazione degli adulti per limitare l’esposizione dei bambini e dei giovani al fumo passivo.
In commissione Politiche per la salute e politiche sociali, presiedute da Ottavia Soncini, è stata illustrata la clausola valutativa in materia di prevenzione, cura e controllo del tabagismo.
L’assessorato Politiche per la salute sostiene e coordina i progetti di prevenzione, cura e disassuefazione realizzati nelle aziende sanitarie attraverso gruppi di lavoro regionali tematici e stanziando per questi programmi circa 60mila euro all’anno. La prevenzione e il contrasto al tabagismo si sono sempre più integrati in un percorso di promozione di sani stili di vita, come l’attività fisica e la sana alimentazione, rivolgendosi alla scuola, al mondo del lavoro e a particolari fasce di popolazione più a rischio.
“Il tema è quello della prevenzione, gli obiettivi contenuti nella legge regionale sono chiari, occorre però analizzare i numeri con attenzione, servono dati aggiornati e completi”, ha rimarcato Daniele Marchetti (Lega). Il consigliere, nello specifico, ha poi chiesto “particolare attenzione nei confronti dei più giovani, coinvolgendo anche le scuole”.
Per Francesca Marchetti (Partito democratico) “tanti gli spunti emersi da questa relazione, tanto che sulla disamina dei dati si potrebbe pensare a tappe intermedie in commissione anche per come si susseguono i cambiamenti sociali. Si pensi alla pandemia da Covid, nel corso della quale gli adolescenti sono risultati fra i più penalizzati. Quindi è importante continuare il lavoro con le scuole, dato che sta dando buoni risultati”.
Per Stefania Bondavalli (lista Bonaccini) “è importante comprendere, con i dati, dove intervenire in modo più significativo”. Necessario, ha aggiunto, “continuare con il lavoro nelle scuole, a partire da quelle di secondo grado”. Sulla sigaretta elettronica, ha ribadito che “anche lì bisogna fare prevenzione”.
“È importante fare uno studio specifico sull’uso della sigaretta elettronica, anche tra i giovani, uno strumento che può anche essere utile a chi vuole smettere di fumare”, ha precisato Marco Lisei (Fratelli d’Italia).
La presidente Soncini ha parlato degli obiettivi su cui intervenire, sui percorsi da attivare, ribadendo che “occorre contrastare anche gli strumenti alternativi alla sigaretta, lavorando sulla motivazione dei tabagisti rispetto alla scelta di rinunciare al fumo”.
(Cristian Casali)