Sanità e welfare

La commissione Sanità ha discusso la petizione sullo screening per l’epatite C

Tra i dati emersi dalla comunicazione dei rappresentanti della giunta emerge come il 40% di coloro che possono sottoporsi allo streaming lo fa e tra questi circa il 24% risulta positivo e di questi solo il 64% accetta di sottoporsi alle cure del caso.

Idea giusta che però non può essere attuata fino a quando non saranno disponibili nuove risorse da parte dello Stato.

La commissione Sanità presieduta da Gian Carlo Muzzarelli ha approvato all’unanimità la relazione tecnica della giunta relativa alla petizione popolare che chiedeva di estendere anche ai nati nel 1949-1968 lo screening per la prevenzione sull’epatite C attualmente previsto per i nati nel 1969-1989.

Tra i dati emersi dalla comunicazione dei rappresentanti della giunta emerge come il 40% di coloro che possono sottoporsi allo streaming lo fa e tra questi circa il 24% risulta positivo e di questi solo il 64% accetta di sottoporsi alle cure del caso.

“La proposta di estendere l’età dello screening è sicuramente interessante e positiva, e parrebbe avere un buon rapporto costi-beneficio, ma non è attuabile se non arrivano nuove risorse dal governo nazionale”, spiega Paolo Trande (Avs) che sottolinea come l’azione messa in campo dalla Regione in questi anni si anadata nella giusta direzione. Sulla stessa linea di Trande anche Giovanni Gordini (Civici) e Maria Laura Arduini (Pd).

(Luca Molinari)

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