Tutelare gli operati delle Residenze per l’esecuzione di misure di sicurezza (Rems) prevedendo anche la presenza di guardie private non armate nelle strutture. La commissione Politiche per la salute e politiche sociali, presieduta da Gian Carlo Muzzarelli, ha approvato all’unanimità una risoluzione a tutela degli operatori delle Rems, sottoscritto da Alessandro Aragona (primo firmatario), Luca Pestelli, Alberto Ferrero, Giancarlo Tagliaferri, Nicola Marcello e Fausto Gianella di Fratelli d’Italia, da Anna Fornili, Andrea Costa, Elena Carletti, Maria Laura Arduini, Gian Carlo Muzzarelli, Lodovico Albasi, Maria Costi, Matteo Daffadà, Fabrizio Castellari, Barbara Lori, Raffaele Donini e Luca Giovanni Quintavalla del Partito democratico, da Paolo Burani di Alleanza verdi sinistra, da Vincenzo Paldino (Civici), da Marco Mastacchi ed Elena Ugolini di Rete civica e da Lorenzo Casadei del Movimento 5 stelle.
“Le Rems – spiega Aragona – sono strutture di detenzione e cura destinate a persone con problemi psichiatrici giudicate socialmente pericolose. È necessario adottare misure appropriate per prevenire nuove violenze agli operatori sanitari, come accaduto nell’agosto scorso nella rems di Reggio Emilia”. Per Arduini “la stesura del documento è ampiamente condivisa, abbiamo rilevato le criticità di queste strutture: nella Rems di Reggio Emilia ci sono stati problemi come accaduto anche in altri luoghi della sanità me il nostro obiettivo è tutelare gli operatori in tutti i contesti di cura”.
I consiglieri, inoltre, richiedono anche “spazi più sicuri, ad esempio attraverso l’adozione di arredi antiscasso e anti contundenti”. Sollecitano, poi, “l’attivazione di protocolli per la gestione delle situazioni di emergenza, per assicurare un’efficace comunicazione con le forze dell’ordine”.
(Cristian Casali)



