Erogare un incentivo Covid al personale impegnato nelle strutture private con contratto cooperazione sociale.
A chiederlo è un’interrogazione della Lega a firma di Daniele Marchetti (primo firmatario), Fabio Bergamini, Massimiliano Pompignoli, Valentina Stragliati, Simone Pelloni e Michele Facci.
“In numerose strutture dell’Area Metropolitana Bolognese le O.O.S.S. hanno segnalato che la terapia farmacologica e la somministrazione viene effettuata dal personale Operatore Socio Sanitario ed in alcuni casi senza la presenza del personale infermieristico, tale procedura
risulterebbe in contrasto con quanto previsto dall’accordo del 22 Febbraio 2001, inoltre gli operatori socio sanitari potrebbero subire segnalazioni alle autorità competenti per abuso della professione infermieristica oltre ad eventuali sanzioni penali in caso di contenzioso”, spiegano i leghisti che ricordano anche come “il personale impegnato alla data odierna ci risulta che non abbia ricevuto nessun incentivo
Covid cosi come successo per il personale del comparto sanità pubblica e per il personale delle ambulanze: il personale impegnato alla data odierna ci risulta che non abbia ricevuto nessun incentivo Covid cosi come successo per il personale del comparto sanità pubblica e per il personale delle ambulanze”.
Da qui l’atto ispettivo per sapere dall’amministrazione regionale “se si ritiene corretto che alcune strutture accreditate utilizzino il personale per la somministrazione delle terapie farmacologiche e se si intendono prendere dei provvedimenti su quelle strutture non allineate alle norme vigenti”.
Poi ancora “Al personale impegnato nelle strutture private con contratto cooperazione sociale verrà erogato un incentivo Covid?”.
(Luca Molinari)