La Lega (prima firma Michele Facci) con un’interrogazione presentata in commissione Sanità (presieduta da Ottavia Soncini) chiede di conoscere le ragioni “del costante superamento del tetto annuale di spesa per l’acquisto di dispositivi medici da parte della sanità regionale”.
“La spesa per l’acquisto di dispositivi medici -ha ricordato Facci- prevede un tetto a livello nazionale e a livello di ogni singola regione, riferito ai fabbisogni standard. Dati alla mano, dal 2015 al 2018, in Emilia-Romagna il superamento del tetto di spesa è variato dall’8,2% al 9,6% corrispondenti rispettivamente a circa 85 milioni nel 2015 e 120 milioni nel 2018”.
Con l’atto ispettivo il consigliere intende conoscere “gli scostamenti annuali di spesa suddivisi per Azienda sanitaria e quali siano i criteri di calcolo della spesa per i dispositivi medici in questione; se la Regione intende programmare meglio la spesa e come intende ripianare il disavanzo a proprio carico”.
L’interrogazione è firmata anche dai consiglieri: Simone Pelloni, Valentina Stragliati, Fabio Bergamini, Daniele Marchetti.
Ha risposto l’assessore alla Sanità Raffaele Donini: “Premesso che non è ancora stato ripartito tra le Regioni il fondo sanitario nazionale, le difficoltà non riguardano solo l’Emilia-Romagna, ma 17 Regioni su 21. Noi abbiamo uno sforamento medio dell’8,2%. Lo scostamento del tetto di spesa è fissato al 4,4% e all’eventuale superamento concorrono le aziende fornitrici. Cerchiamo di fare il possibile per gli acquisti tramite gara garantendo l’applicazione di criteri condivisi a livello nazionale e comunitario e mantenendo il monitoraggio della spesa”.
Il consigliere ha replicato: “Mi riservo la valutazione delle tabelle per capire i criteri di spesa per ciascuna Azienda sanitaria. Ci sono imprese che non possono reggere. Se ci sono Regioni che hanno speso male i propri soldi allora le Aziende sanitarie sono maggiormente in difficoltà. Sarà quindi necessaria una valutazione sulle aziende fornitrici. La Regione deve avere un ruolo di controllo più attento”.
(Lucia Paci)