Sanità e welfare

Sanità. Lega: riformare il sistema, occorre l’impegno della giunta regionale

I consiglieri hanno presentato una risoluzione per impegnare la giunta a fornire garanzie che permettano di superare la fase di criticità legata all’emergenza Covid

Daniele Marchetti (Lega)

Con una risoluzione la Lega (prima firma Daniele Marchetti) chiede alla giunta garanzie per il settore sanitario a partire “dalla definizione di un piano per la riorganizzazione degli apparati tecnici e amministrativi, per ottenere risparmi da investire nel comparto, tutelando l’autonomia delle aziende sanitarie e garantendo i servizi che troppo spesso sono finiti al centro di eccessivi accorpamenti”. La Lega chiede inoltre “una riforma delle modalità degli acquisti, promuovendo ad esempio procedure da condurre con altre Regioni; garantire sempre la presa in carico del paziente, ponendo fine al fenomeno delle agende chiuse; potenziare gli organici dei pronto soccorso; richiedere al governo la copertura totale delle spese sostenute per la gestione dell’emergenza sanitaria da Covid-19; un maggior sostegno per far fronte anche all’aumento dei costi dell’energia”.

La risoluzione è stata firmata anche da Matteo Rancan, Valentina Stragliati, Michele Facci, Simone Pelloni, Andrea Liverani, Massimiliano Pompignoli, Fabio Bergamini, Maura Catellani, Stefano Bargi, Fabio Rainieri, Emiliano Occhi, Matteo Montevecchi e Gabriele Delmonte.

“Nonostante l’allentamento della pressione sulle strutture ospedaliere della nostra regione, determinata dall’emergenza Covid-19 – hanno precisato Marchetti e colleghi -, restano le difficoltà causate dalla mancata copertura totale da parte del governo delle spese per la gestione Covid-19 e dall’assenza di un vero e proprio piano regionale finalizzato al ritorno alla normalità del servizio sanitario. Attualmente non esiste una pianificazione per la stabilizzazione del personale precario e persistono numerose incognite sulla fattibilità reale di una riduzione dei tempi d’attesa per le prestazioni specialistiche e l’attività chirurgica. Inoltre, la mancata stabilizzazione del personale precario potrebbe compromettere gli investimenti che verranno effettuati grazie ai fondi del Pnrr”.

I leghisti hanno infine ricordato che “nel 2021 i costi sostenuti dalle aziende sanitarie dell’Emilia-Romagna per l’acquisto di prestazioni ospedaliere e di chirurgia ambulatoriale da strutture private accreditate ammontano a 332.822.770 euro, cifra superiore del 9,20% rispetto all’anno 2020”.

(Lucia Paci)

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