Sanità. Lega: un piano per recuperare gli screening oncologici sospesi causa Coronavirus

La Regione avvii un piano di emergenza per il recupero degli screaning oncologici non effettuati durante il periodo del lockdown. A chiederlo sono alcuni consiglieri della Lega in un’interrogazione che ha per primo firmatario il consigliere Emiliano Occhi. Dal 1996 la Regione Emilia-Romagna ha attivato su tutto il territorio regionale un programma di screening oncologico gratuito finalizzato alla prevenzione e alla diagnosi precoce dei tumori femminili al collo dell’utero e alla mammella a cui si è aggiunto nel 2005 quello riguardante anche la popolazione maschile per il tumore al colon-retto: si tratta di attività di prevenzione che -spiegano i leghisti- è stata sospesa, a causa dell’emergenza sanitaria dovuta all’epidemia di Covid-19, dal 4 marzo del corrente anno 2020 per almeno 3 mesi, provocando l’accumulo di una notevole quantità di esami non effettuati”. Da qui l’atto ispettivo per sapere dall’esecutivo regionale se “è vero che le attività di screening per la prevenzione dei tumori del collo dell’utero, della mammella e del colon-retto non riescono a ripartire con la frequenza che avevano prima dell’insorgere dell’epidemia di Covid-19 e se vi sarebbero ulteriori e diversi motivi rispetto a quello delle conseguenze della stessa epidemia; quali sono gli attuali tempi di attesa su tutto il territorio regionale per gli esami rientranti nelle suddette attività di screening oncologici e se la Giunta regionale ha intenzione di avviare un piano di emergenza per il recupero in tempi rapidi delle prestazioni di screening oncologico non effettuate a causa dell’emergenza sanitaria per l’epidemia di Covid-19”. L’interrogazione è stata sottoscritta anche dai consiglieri Maura Catellani, Valentina Stragliati, Massimiliano Pompignoli, Fabio Rainieri, Michele Facci, Matteo Rancan, Andrea Liverani, Matteo Montevecchi e Gabriele Delmonte. “