Sanità e welfare

Sanità. Linfedema e malattie linfatiche, Piccinini (M5s): dare piena applicazione a Linee d’indirizzo

“La Regione attivi la propria rete integrata e promuova percorsi diagnostici, terapeutici, assistenziali (Pdta)”

Silvia Piccinini (M5s)

Il trattamento dei pazienti affetti da linfedema (malattia cronica e ingravescente dovuta al malfunzionamento del sistema linfatico che, oltre ai tessuti cutanei, colpisce i muscoli, le ossa, i nervi, le articolazioni e gli organi interni, determinando quadri più o meno severi di disabilità) è al centro di un’interrogazione presentata in Regione da Silvia Piccinini (M5s).

Nel settembre 2016 – riporta la consigliera – governo, Regioni e Province autonome di Trento e Bolzano hanno sottoscritto un accordo per l’approvazione delle “Linee di indirizzo su linfedema e altre patologie correlate al sistema linfatico”, che prevedono, a livello regionale, lo sviluppo di reti integrate fra centri di riferimento per la patologia linfedematosa, ospedali, ambulatori territoriali, laboratori diagnostici e promuovono l’avvio di percorsi diagnostici, terapeutici, assistenziali (Pdta). In sostanza – evidenzia la pentastellata – le linee di indirizzo raccomandano un’organizzazione sanitaria su scala regionale tesa alla miglior gestione possibile del malato “linfatico” nonché una formazione specifica per medici (generici e specialisti) e infermieri.

La Regione Emilia-Romagna – rimarca l’esponente dei 5 stelle – non avrebbe ancora costituita la propria rete integrata, tanto che molti pazienti affetti da questa patologia, in particolare quelli residenti nell’area metropolitana di Bologna, non riuscirebbero a trovare trattamenti di riabilitazione linfologica intensiva né in modalità ricovero né in modalità domiciliare, vedendosi costretti a provvedere in proprio mediante l’acquisto dei farmaci e dei prodotti sanitari necessari. Al contrario – sottolinea la proponente l’atto ispettivo – in altre Regione ci sono centri che in modalità di ricovero, quindi totalmente a carico del sistema sanitario nazionale, offrono cicli di riabilitazione linfologica intensiva per i casi di linfedema primario e secondario, finendo per attrarre pazienti anche dalla nostra regione.

Di qui l’iniziativa di Silvia Piccinini, che chiede alla Giunta “per quali motivi la Regione Emilia-Romagna non abbia ancora dato piena applicazione alle Linee di indirizzo approvate dalla Conferenza Stato-Regioni; per quali motivi le strutture sanitarie pubbliche non garantiscano cicli di terapie con linfodrenaggi e bendaggi multistrati; infine, per quali motivi l’Amministrazione regionale non riconosca a carico del servizio sanitario pubblico i farmaci e i prodotti sanitari necessari per l’esecuzione a domicilio dei suddetti trattamenti di riabilitazione linfologica intensiva”.

(Luca Govoni)

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