Sanità e welfare

SANITÀ. M5S: ELIMINARE O RIDURRE PREMI DIRIGENTI AUSL, POTENZIARE PERSONALE INFERMIERISTICO, SBLOCCARE TURNOVER ED ELIMINARE SPRECHI

SANITÀ. M5S: ELIMINARE O RIDURRE PREMI DIRIGENTI AUSL, POTENZIARE PERSONALE INFERMIERISTICO, SBLOCCARE TURNOVER ED ELIMINARE SPRECHI

Ridurre, “qualora non sia possibile la loro totale eliminazione”, i premi di produzione riservati ai dirigenti regionali delle aziende sanitarie; avviare, al contempo, un “piano straordinario di assunzione di personale infermieristico per sopperire alla carenze esistenti nelle strutture ospedaliere e ai carichi di lavoro sempre più gravosi derivanti dall’aumento della complessità della cura dei pazienti”. Infine, prevedere lo “sblocco del turnover”, contrastare il precariato, intervenire sui “veri sprechi”. Queste le proposte formulate in una interrogazione alla Giunta dai consiglieri M5s Giulia Gibertoni, prima firmataria, Raffella Sensoli e Gian Luca Sassi.

Sul bonus a beneficio dei dirigenti delle Ausl, i consiglieri affermano: “Questi manager guadagnano circa 150 mila euro lordi l’anno, a cui si aggiungono questi premi (di circa 20 mila euro annui ciascuno) erogati a pioggia e quasi sempre nella misura massima (diventando così di fatto una componente aggiuntiva dello stipendio), nonostante le tante inefficienze che si registrano nelle nostre Ausl (aumento dei casi di malasanità, liste di attese sempre più lunghe, riduzione costante dei servizi all’utenza, aumento di casi giudiziari che vedono coinvolti anche i vertici della sanità regionale)”.

Sull’argomento, il M5s aveva presentato una prima interrogazione a gennaio, chiedendo alla Regione di ridurre i compensi ai dirigenti del sistema sanitario regionale.

Sulla situazione del personale sanitario, i 5 stelle rilevano: “Il recupero di risorse sulla voce personale, in questi ultimi anni, è stato perseguito con il sistema dei tagli lineari e il blocco del turnover e le politiche adottate hanno via via ridotto le capacità di risposta del sistema e costretto i dipendenti, delle aziende sanitarie e delle strutture ospedaliere, a pesantissimi turni straordinari di lavoro creando così, condizioni che possono mettere a rischio lo stesso atto assistenziale da parte degli operatori”. “Negli ultimi anni- aggiungono i tre consiglieri- le aziende sanitarie e le strutture ospedaliere della nostra regione hanno assistito a un sensibile aumento degli adempimenti burocratici e amministrativi”.

Al termine dell’interrogazione, Gibertoni, Sensoli e Sassi chiedono chiarimenti sulla mancata sottoscrizione, da parte dell’Ausl di Bologna, dell’accordo che garantirebbe un’indennità agli infermieri delle terapie sub-intensive: “La mancata sottoscrizione di questo accordo fa emergere il dubbio che si voglia ritardare la sottoscrizione del documento per ottenere risparmi a vantaggio dei conti dell’azienda sanitaria, atteggiamento, questo, che striderebbe con l’elargizione di premi a pioggia ai vertici dell’azienda, tralasciando la circostanza che il buon andamento della stessa non possa essere merito esclusivo della dirigenza”.

(cr)

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