Sanità e welfare

Malaria, Pompignoli (Ln) chiede controlli a tappeto nelle strutture di accoglienza

Giunta monitori “l’eventuale diffusione del virus e faccia campagne preventive sui rischi della malattia e del contagio”

Massimiliano Pompingoli (Lega Nord)
Massimiliano Pompignoli (Lega Nord)

Controlli sanitari a tappeto sui richiedenti asilo presenti nel territorio regionale, coinvolgendo Prefetture, Ausl, e Comuni interessati dal fenomeno dell’accoglienza. Lo richiede Massimiliano Pompignoli (Lega Nord) in un’interrogazione alla Giunta dopo i recenti fatti di cronaca che riportano “una serie di ricoveri d’urgenza per sospetti casi di malaria”, l’ultimo dei quali riguarda una donna nigeriana di 39 anni incinta rientrata di recente in Italia “dopo un viaggio nel paese d’origine e ricoverata ora nel reparto malattie infettive dell’ospedale Infermi di Rimini”. Il leghista, in particolare, porta l’attenzione sulla circolare del Ministero della Salute del 27 dicembre 2016 inerente «Prevenzione e controllo della malaria in Italia» dove si legge che “l’80% dei casi di malaria sono da registrarsi tra immigrati regolarmente residenti in Italia e tornati nel paese di origine in visita a parenti ed amici”.
Visto che, secondo Pompignoli “non può escludersi un rischio di contagio e diffusione del virus legato all’incremento incontrollato dei flussi migratori”,  il consigliere richiede “che vengano accertati tutti i casi di malaria, scabbia, lebbra o tubercolosi tra i richiedenti asilo ospiti presso le numerose strutture di accoglienza dell’Emilia Romagna”. Nel caso in cui richiedenti asilo o immigrati siano risultati positivi a questo genere di malattie infettive, il leghista chiede di far luce sui provvedimenti adottati nei loro confronti. Infine Pompignoli, oltre ad un accertamento sul numero dei casi di malaria e le Ausl coinvolte dal 2011 ad oggi, chiede alla Giunta “quali azioni intraprenda per monitorare l’eventuale diffusione del virus e che tipo di campagna preventiva metta in atto sui rischi della malattia e del contagio”.

(Francesca Mezzadri)

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