Salvare i cococo che lavorano all’istituto delle Scienze neurologiche di Bologna, Istituto di ricovero e cura a carattere scientifico (Irccss), eccellenza attiva nella cura delle patologie neurologiche dell’adulto e del bambino all’ospedale Bellaria, integrato dal 2005 nella rete delle aziende sanitarie regionali. Lo chiede in un’interrogazione Daniele Marchetti (Lega Nord).
L’allarme del consigliere del Carroccio nasce dallo stop ai contratti di collaborazione anche nel pubblico impiego dal primo gennaio 2017, misura prevista dal Jobs Act. E dal fatto che su 40 mila cococo del pubblico impiego a rischio in Italia da quella data “diversi sono i professionisti occupati con contratto da collaboratori coordinati e continuativi” anche all’istituto. La pianta organica impiega tra gli altri 115 medici, 196 infermieri, 42 addetti all’assistenza di base, 50 tecnici sanitari e 11 amministrativi, che seguono 111 posti letto ordinari e due di day hospital.
Marchetti chiede dunque alla giunta come intende “garantire la continuità lavorativa” dei professionisti sanitari impiegati con cococo al Bellaria per mantenere “la regolare attività ed efficienza dell’istituto”.
(Marco Sacchetti)