Sanità e welfare

Medici o infermieri nei punti prelievo sangue: ok alla modifica della delibera

Per i consiglieri la previsione valorizza la professione infermieristica e consente di tenere aperti i centri prelievo, specie in montagna

Nei centri prelievo potrà essere presente o un medico o un infermiere, entrambi adeguatamente formati per le manovre di primo soccorso, per garantire il servizio ed evitare chiusure.

Ha avuto parere favorevole la proposta di modifica della delibera di Giunta sulla “Revisione dei requisiti di autorizzazione all’esercizio e di accreditamento per l’attività/funzione dei punti prelievo”. La modifica è stata votata in commissione Politiche per la salute e politiche sociali, presieduta dalla vicepresidente Francesca Maletti.

Queste attività, hanno spiegato i tecnici della regione, sono già svolte dagli infermieri in ambito domiciliare (prelievi venosi). Quella infermieristica è una professione che si è evoluta. La Giunta intende rivedere le proprie scelte, nel solco di quanto deliberato dalla Regione Toscana) e “mantenere aperti alcuni punti prelievo, oggi chiusi perché mancano i medici”.

Per Michele Facci (Lega) si tratta di una “modifica positiva che risolve i problemi soprattutto in montagna, dove i punti prelievo sono indispensabili. Poter utilizzare gli infermieri previene la chiusura. Si tratta di una modifica chiesta da tempo un po’ da tutti i territori”.

Ottavia Soncini (Partito democratico) ha sottolineato che “la possibilità di effettuare i prelievi valorizza la professione infermieristica e ottimizza il funzionamento dei punti prelievo, consentendo anche la riapertura di alcune strutture che erano state chiuse”.

(Gianfranco Salvatori)

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