Garantire l’apertura H24 dei pronto soccorso di Mirandola e Carpi (Modena) senza ricorrere ulteriormente ai medici a gettone, nel rispetto della scadenza del 1° novembre precedentemente annunciata e delle indicazioni della Corte dei conti. Annalisa Arletti (Fratelli d’Italia) ha presentato un’interpellanza, sottoscritta da Ferdinando Pulitanò, per sapere come la giunta regionale intende gestire la situazione e per quali motivi non sia ancora stata applicata la norma contrattuale nazionale che consente ai medici specialisti di operare negli ambulatori dei pronto soccorso e se vi siano piani per renderla effettiva.
“L’Ausl di Modena da tempo fa ricorso, in modo sempre più sistematico, a medici cosiddetti ‘a gettone’ per coprire i turni nei pronto soccorso, attraverso contratti con cooperative private” fa presente Arletti, che aggiunge: “Questa modalità operativa ha comportato costi molto elevati per il bilancio pubblico, tanto che la Corte dei conti ha formulato rilievi critici, segnalando la necessità di superare il ricorso a tali forme di esternalizzazione, ritenute insostenibili economicamente e problematiche sotto il profilo dell’organizzazione sanitaria. Nonostante tali rilievi, l’Ausl di Modena ha recentemente rinnovato un ulteriore contratto per i turni dei pronto soccorso di Carpi e Mirandola, al costo di 1.300 euro per turno (12 ore), per un importo complessivo pari a 760.500 euro, da sommare ai circa 2 milioni di euro già spesi in precedenza per analoghi servizi. Tutto ciò avviene in un contesto in cui l’Ausl di Modena ha registrato un disavanzo di bilancio pari a circa 20 milioni di euro nel 2024, rendendo ancora più urgente una razionalizzazione delle spese e una riorganizzazione delle risorse umane disponibili”.
La consigliera ha inoltre ricordato: “Era stato pubblicamente dichiarato che a partire dal 1° novembre scorso la Regione Emilia-Romagna non avrebbe più fatto ricorso ai medici a gettone, promessa ad oggi non mantenuta, almeno per quanto riguarda la realtà modenese. Risulta inoltre che l’Ausl di Modena non abbia attivato percorsi di formazione abilitanti interni per i medici dell’emergenza-urgenza, e non viene ancora applicata pienamente la possibilità prevista dal contratto nazionale del Servizio sanitario nazionale di far operare i medici specialisti anche negli ambulatori dei pronto soccorso”.
Da qui la richiesta di chiarimenti per sapere anche se “l’Ausl di Modena ha intenzione di attivare percorsi formativi interni per l’abilitazione dei medici dell’emergenza-urgenza, con quali tempi e modalità” e “quali misure la giunta regionale intende adottare per garantire, su
tutto il territorio provinciale modenese, il mantenimento e il potenziamento dei servizi sanitari di emergenza e urgenza, in coerenza con l’equilibrio economico-finanziario e con i livelli essenziali di assistenza”.
(Lucia Paci)



