Sanità e welfare

Sanità Modena. Batteri nelle acque della piscina di Soliera, Gibertoni (M5s): L’Ausl informi meglio sui suoi controlli

La consigliera: “Basta rimpalli di responsabilità”. L’assessore Venturi: “Vigileremo insieme agli altri enti”

Avere una maggiore rendicontazione dei controlli che effettua l’Ausl, in particolare se le loro analisi rilevano dei rischi per la popolazione. Questa è la richiesta della consigliera del Movimento Cinque Stelle Giulia Gibertoni alla giunta in merito al problema portato in Aula con un’interpellanza riguardante la piscina di Soliera (Modena), dove è stata trovata una carica batterica elevata, sopra i livelli previsti dalla norma. “il provvedimento di chiusura – spiega l’esponente M5s – è stato emesso su proposta del comando dei carabinieri della compagnia di Carpi, dal sindaco del paese in seguito a ispezioni eseguite lo scorso 11 agosto dai militari in collaborazione con i Nas di Parma e di un perito chimico del dipartimento di igiene di Mirandola”. Ma “la piscina era oggetto di controlli da tempo, controlli da cui si rilevava la presenza del batterio” dunque la chiusura “è arrivata con ritardo”. Inoltre, la consigliera ha anche polemizzato sul fatto che “l’Ausl non porti a conoscenza delle sue attività d’ispezione e di controllo sulle piscine con immediatezza, oltre che i gestori, anche i Comuni e in particolare il sindaco”.

L’assessore alla Sanità Sergio Venturi ha spiegato come “nel caso vengano rilevate analisi che non determinano un rischio per la salute, il protocollo prevede che l’Ausl comunichi direttamente al gestore gli esiti dei controlli. Se vengono invece riscontrate gravi irregolarità, vengono richiesti tramite il sindaco opportuni provvedimenti a carico del gestore, fino ad arrivare anche alla chiusura dell’impianto”. L’esponente della giunta ha poi assicurato che “la Regione promuoverà dei momenti di confronto con gli altri enti per coordinare l’attività di vigilanza e condividere i criteri di valutazione delle non conformità riscontrate”. Ma l’importante, per Gibertoni, è “evitare un rischio di rimpallo di responsabilità”.

(Margherita Giacchi)

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