Sanità e welfare

Casi di scabbia in aumento nel modenese, Bargi (Ln) chiede l’intervento della Regione

In un’interrogazione il consigliere parla di “casi in aumento, specie fra minori extracomunitari e richiedenti asilo”

Stefano Bargi (Lega nord)
Stefano Bargi (Lega nord)

I casi di scabbia segnalati al Dipartimento della sanità pubblica dell’Ausl di Modena, alcune decine solo negli ultimi giorni, sono al centro di un’interrogazione presentata da Stefano Bargi (Ln).

La maggioranza dei casi – riporta il consigliere – riguarda minori, specie extracomunitari, che frequentano la scuola primaria e secondaria nonché richiedenti asilo ospitati nelle strutture di accoglienza del territorio. Tra il primo gennaio 2017 e il 30 settembre 2018 – scrive il leghista – sono state distribuite nella provincia di Modena 129 confezioni di prodotto anti-scabbia, 124 delle quali a strutture residenziali, in assistenza domiciliare e nelle carceri (fonte Regione Emilia-Romagna, ndr). Nello stesso periodo, nell’ambito ospedaliero dell’Ausl di Modena, si è registrato un consumo di prodotto anti-scabbia pari a 775 confezioni. Si tratta, però, sottolinea l’esponente del Carroccio, di dati parziali, in quanto non sono disponibili i numeri relativi alla vendita dei prodotti per la cura della scabbia nelle farmacie convenzionate, non a carico del Servizio sanitario nazionale.

Di qui l’iniziativa di Bargi, che chiede alla Giunta “quanti casi di scabbia si siano verificati, nel 2017 e nei primi 10 mesi del 2018, nella provincia di Modena, quanti siano i minori coinvolti e quanti gli adulti, se si tratti di cittadini extracomunitari e/o richiedenti asilo e quali siano gli ambiti in cui sia stata riscontrata l’infezione”. Domanda, inoltre, “se non si ritenga di dover monitorare il fenomeno con estrema attenzione e se siano state adottate misure di profilassi, trattamenti di disinfestazione ambientale e forme di sorveglianza sanitaria nei casi registrati e nei confronti delle persone colpite indirettamente”.

(Luca Govoni)

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