Le modalità di recupero dei ticket non pagati, messe in atto dall’Ausl di Modena, sono al centro dell’interrogazione presentata dai consiglieri di Fratelli d’Italia Ferdinando Pulitanò (primo firmatario) e Annalisa Arletti.
Nell’atto ispettivo, i consiglieri ricordano che i ticket non riscossi presso l’azienda modenese, tra il 2018 e il 2024, ammontano a sette milioni di euro. “Numeri impressionanti che ci collocano all’interno di un quadro regionale ancor più critico – spiegano -. Ammontano a 55 milioni i ticket non riscossi in Emilia-Romagna e il rosso in bilancio, nel 2025, sale a quota 645 milioni come certificato da una delibera di giunta”.
Ma, proprio sulle modalità di riscossione dell’Ausl modenese, i consiglieri restano critici. “L’azienda sanitaria modenese è l’unica realtà di tutta la regione a essersi affidata a una società esterna per riscuotere i ticket non pagati, ma gli esiti sono assolutamente deludenti – affermano -. A Modena l’Ausl spende poco più di 241mila euro per recuperare solo 688mila euro: un’incidenza sui costi del 30%. L’Ausl di Reggio Emilia, per fare un paragone, spende 172mila euro per il recupero e riporta nelle casse 3 milioni e 718mila euro, con un’incidenza dei costi del 4,63%. Ferrara, pur partendo da una posizione peggiore di Modena a livello di ticket non pagati, oltre 9 milioni di euro tra il 2018 e il 2024, investe 341mila nel recupero e ne ottiene oltre
4milioni 300mila, con un’incidenza dei costi dell’8,11%”.
Fra le altre criticità segnalate vi è il fatto che, nella girandola di notifiche, “finiscano in mezzo anche coloro che hanno già pagato. Sono molte le segnalazioni di come siano arrivate richieste di pagamento di ticket risalenti a tre-quattro anni fa, ma risultati già pagati. Da questa circostanza si può uscire indenni solo se si conservano tutti i documenti che attestino di aver
già saldato le prestazioni”, vanno avanti da FdI.
Da qui l’interrogazione con la quale si chiede come l’assessorato di riferimento valuti questa procedura “che rischia di diventare una vera e propria ‘pesca a strascico’, vessando pazienti che si ritrovano solleciti impropri da parte dell’Ausl Modena”.
(Brigida Miranda)



