Polemica da Fratelli d’Italia sulla mozione approvata lo scorso 29 settembre dal Consiglio comunale di Castelnuovo Rangone, nel modenese. Nel documento sull’intervento militare israeliano a Gaza, si chiede anche di sospensione la vendita nella farmacia comunale di medicinali prodotti dell’azienda farmaceutica israeliana Teva.
I consiglieri regionali Ferdinando Pulitanò e Annalisa Arletti sollecitano, con un’interrogazione, chiarimenti alla giunta de Pascale.
“Teva – si legge nel testo dell’atto tarato Fratelli d’Italia – viene considerata il principale produttore di farmaci equivalenti, con un forte impegno nel trattamento di alcune patologie particolarmente serie, in quanto invalidanti, come la sclerosi multipla, portando avanti programmi di ricerca per lo sviluppo di nuove terapie per altre patologie legate al sistema nervoso centrale, fra cui disturbi del movimento, emicrania, dolore e malattie neurodegenerative”. Inoltre, sottolineano i proponenti, “l’azienda commercia medicinali antitumorali”.
“Limitare la disponibilità di farmaci prodotti da un’azienda specifica – rimarcano i due consiglieri regionali – può avere impatti diretti sui cittadini. La salute è un diritto fondamentale e, in un contesto democratico, le decisioni che possono influenzare direttamente il benessere della popolazione dovrebbero essere ponderate con attenzione non votate a maggioranza in Consiglio comunale”.
Pulitanò e Arletti vogliono, quindi, sapere dall’assessore regionale alla Sanità e dalla Giunta “se ritengano che posizioni ideologiche come questa possano contrastare con il diritto del cittadino a ricevere cure adeguate e se intenda, quindi, intervenire con azioni concrete”.
(Cristian Casali)



