La Giunta regionale dovrebbe chiarire “per quali ragioni le strutture tecniche della Regione hanno accolto la richiesta dell’Ausl di Modena di rinunciare al raggiungimento dell’obiettivo del miglioramento sismico al 60% degli ospedali di Carpi e Mirandola” A chiederlo, in un’interrogazione è Giulia Gibertoni (M5s).
Nell’atto ispettivo si domanda inoltre “quanto sono costati, per gli ospedali della provincia di Modena, gli studi di vulnerabilità sismica e quali risultati concreti hanno prodotto in termini di lavori e riduzione del rischio sismico” e, in particolare, “quanto sono costati i progetti che l’Ausl ha inoltrato alla Struttura tecnica del commissario delegato (Stcd) e al Servizio per la gestione della sicurezza sismica (Sgss)” per l’approvazione degli interventi di miglioramento sismico.
La Regione Emilia-Romagna, specifica l’esponente pentastellata, “aveva avviato, e pare finanziato, studi di vulnerabilità sismica per quanto attiene gli edifici ospedalieri” con l’obiettivo “di portare gli edifici pubblici al 60% dello standard di sicurezza antisismica richiesto alle nuove costruzioni”.
Relativamente agli ospedali di Mirandola e Carpi, sottolinea Gibertoni, “nella risposta a una mia precedente interrogazione si evidenziava come l’Ausl dopo colloqui con la Stcd e il Sgss giungeva incredibilmente alla ‘rinuncia dell’obbiettivo del miglioramento sismico al 60%’”.
(Tutti gli atti consiliari – dalle interrogazioni alle risoluzioni, ai progetti di legge – sono disponibili on line sul sito dell’Assemblea legislativa al link: http://www.assemblea.emr.it/attivita-legislativa)
(Cristian Casali)