Sanità e welfare

Gibertoni (M5s): La Giunta riveda il piano di tagli ai posti letto nel modenese

La consigliera parla di “inversione di tendenza” e critica i sindaci “veri decisori” ma che “si adeguano a calata d’imperio sul territorio”

Giulia Gibertoni
Giulia Gibertoni
Giulia Gibertoni

“Assistiamo ad una inversione di tendenza, al passaggio da un sistema le cui scelte di programmazione erano affrontate a partire dall’analisi dei bisogni di cura della nostra società ad un sistema le cui scelte si basano prioritariamente su analisi economiche e sull’esigenza di riduzione dei costi”. Così Giulia Gibertoni (M5s) in un’interrogazione stigmatizza l’approvazione da parte della Conferenza territoriale sociale e sanitaria della provincia di Modena della riorganizzazione dei posti letto negli ospedali modenesi, “che ha come elemento una riduzione di 110 posti letto complessivi, che da 2.556 scenderanno a 2.446”.
Gibertoni chiede dunque alla Giunta e all’assessore Sergio Venturi “se non ritengano opportuno rivedere le proprie determinazioni evitando di incidere negativamente sulla rete ospedaliera modenese con la riduzione di 110 posti letto, tenuto conto- prosegue la pentastellata- che tale riduzione può incidere negativamente sul volume delle prestazioni, sulla qualità delle cure, sulla salute delle persone e da ultimo sul sistema stesso di welfare della società”. 

La consigliera ne ha anche per i sindaci, “ossia i veri decisori presenti nella Conferenza territoriale sociale e sanitaria”, che “si adeguano ad una indicazione presa dall’alto e calata d’imperio sul territorio, pur avendo piena consapevolezza che la scelta
produrrà ricadute negative sull’utenza”. Gibertoni osserva infine che “è vero che i bisogni di cura si misurano oggi con risposte molto cambiate rispetto al passato, grazie al progresso della medicina e della ricerca, ma è altrettanto vero che l’avanzamento della scienza ed i nuovi modelli organizzativi introdotti combaciano con un carico di patologie e disabilità, cioè di bisogni di salute, in costante incremento. In questo contesto non può sfuggire il dato che il 50% degli anziani con più di 65 anni
assume più di 5 diversi farmaci al giorno; il numero delle persone disabili (attualmente 2.800.000) aumenterà
entro il 2030 del 70%, superando quota 5 milioni. Tutto ciò dovrebbe portare i nostri decisori a livello territoriale
a discostarsi da scelte prese dall’alto sulla base delle analisi economiche e concentrarsi sulle reali necessità
sanitarie della popolazione locale”. 

(Tutti gli atti consiliari – dalle interrogazioni alle risoluzioni, ai progetti di legge – sono disponibili on line sul sito dell’Assemblea legislativa al link: http://www.assemblea.emr.it/leggi-e-atti/oggetti-assembleari)

(Marco Sacchetti)

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