Sanità e welfare

Sanità Modena. Gibertoni (M5s): ristrutturare, valorizzare e potenziare strutture e servizi della Bassa

La consigliera, nell’atto, boccia la scelta dei sindaci di Carpi e Mirandola e lancia una proposta: coinvolgere le aziende del distretto biomedicale per trasformare l’ospedale esistente in struttura di primo livello

Giulia Gibertoni (M5s) boccia la scelta dei sindaci di Carpi e Mirandola, nel modenese. Seconda la consigliera, infatti, non serve un nuovo ospedale, ma occorre mantenere quelli esistenti, ristrutturarli, valorizzarli e potenziarli con maggiori servizi e posti letto. E lancia la proposta: “La presenza del distretto biomedicale potrebbe essere valorizzata a vantaggio della collettività, incoraggiando la responsabilità sociale delle aziende e trasformando l’ospedale esistente in struttura di primo livello, di natura esclusivamente pubblica”.

Richieste e idee messe nere su bianco dalla pentastellata in un’interrogazione nella quale focalizza l’attenzione sulla sanità dell’intero territorio dell’Unione dei Comuni modenesi area nord (Ucman), che coincide con quello della Bassa e comprende i comuni di Camposanto, Cavezzo, Concordia sulla Secchia, Finale Emilia, Medolla, Mirandola, San Felice sul Panaro, San Possidonio e San Prospero. “Dopo il sisma del 2012- spiega l’esponente 5 stelle- e la conseguente chiusura forzata, per alcuni mesi, dell’ospedale Santa Maria Bianca di Mirandola, la struttura ha subito una pesante variazione in negativo dei posti letto preesistenti per effetto della riorganizzazione della rete ospedaliera provinciale e territoriale. Oggi l’ospedale viene identificato come struttura di prossimità, declassato dalla precedente identificazione di ospedale d’area con conseguente depotenziamento dei servizi e riduzione dei posti letto e dei reparti. Erano 198 i posti letto a Mirandola prima del 2012, mentre oggi, a causa del ridimensionamento avvenuto per scelta politica e non per reale esigenza di adeguamento a standard nazionali, sono venuti meno circa 70 posti letto, con standard organizzativi in netto peggioramento rispetto al periodo pre-sisma”.

Un territorio “densamente popolato”, fa notare Gibertoni, che “raccoglie una popolazione di oltre 86mila abitanti a cui bisogna sommare i lavoratori che giornalmente vi confluiscono”. L’esponente Cinque stelle domanda quindi “quali azioni di potenziamento siano previste per l’Ospedale di Mirandola nell’anno 2019” e se la Giunta “non ritenga opportuno potenziare il numero dei posti letto e dei servizi sanitari per evitare disagi ai cittadini, oggi costretti- sottolinea- a spostamenti frequenti in altre strutture sanitarie del territorio provinciale, extra-provinciale nonché extra-regionale”.

All’interno dello stesso atto ispettivo, Giulia Gibertoni prende in esame anche la scelta dei sindaci di Carpi e Mirandola che hanno chiesto un mandato ai loro consigli comunali per farsi parte attiva nei confronti della Regione affinché vengano inserite nella programmazione del 2019, quale priorità, la costruzione di un nuovo ospedale sul territorio carpigiano, la qualificazione
costante del personale, dei servizi e dei vari reparti dei due nosocomi, il completamento delle opere di ristrutturazione dell’Ospedale Santa Maria di Mirandola, la costruzione della Casa della Salute e dell’Ospedale di Comunità. Un’iniziativa bollata come azione che, “ancora una volta, sembra andare nel verso sbagliato ossia verso un ulteriore depotenziamento dell’Ospedale Santa Maria di Mirandola, i cui cittadini, se verrà realizzato tale intento, si vedranno costretti a soddisfare le loro esigenze di natura sanitaria presso strutture distanti dal proprio territorio”. E aggiunge: “La comunità locale di Mirandola non richiede opere sanitarie faraoniche di accentramento, che li esporrebbe a disagi dovuti a percorrenze rilevanti per l’accesso ai servizi, ma il mantenimento degli ospedali esistenti, la loro reale ristrutturazione, la loro valorizzazione e potenziamento con
maggiori servizi e posti letto. Le iniziative di proposta, che si assumono nei consigli comunali in questo periodo pre-elettorale,
sono funzionali- aggiunge- solo ed esclusivamente volte a recuperare immagine e voti e non a mettere in atto soluzioni concrete per la collettività locale”.

Per questo Gibertoni chiede all’esecutivo regionale di “concentrare le risorse esistenti nel mantenimento degli ospedali
esistenti, per la loro reale ristrutturazione, la loro valorizzazione e potenziamento con maggiori servizi e posti letto, in particolare per l’Ospedale di Mirandola evitando opere sanitarie faraoniche di accentramento, che esporrebbero i cittadini a disagi dovuti a lunghe percorrenze per l’accesso ai servizi”. Non solo: l’esponente del Movimento domanda “se non ritenga opportuno e giusto dare la possibilità all’Area Nord della Provincia Nord, almeno per i servizi sanitari, di beneficiare del gettito prodotto dai tributi erariali riferibili al distretto biomedicale, e, dunque, avere un ospedale di primo livello, con primari propri e reparti di eccellenza, senza dover fare da satellite ad altre strutture ospedaliere di territori limitrofi”.

E, lungo questo percorso, lancia un’idea per unire la valorizzazione del distretto biomedicale e le esigenze sanitarie del territorio: l’esecutivo dovrebbe “incoraggiare la responsabilità sociale delle aziende, che potrebbero trovare occasione per meglio promuovere la propria immagine e avere ulteriori ritorni economici per il proprio bilancio, in particolare nel settore delle
loro attività, quello sanitario, trasformando l’ospedale esistente in ospedale di primo livello, di natura esclusivamente pubblica, che potrebbe beneficiare in tal modo della collaborazione, nell’ambito della responsabilità sociale d’impresa, delle aziende del Distretto suddetto e dell’Università degli studi di Modena, che potrebbe concorrere in tale progetto, creando una sinergia tra Regione, Ausl, distretto biomedicale e università”.

(Andrea Perini)

 

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