Sanità e welfare

Marcello (FdI): “Rafforzare collaborazione tra centro regionale antidoping, Ministero, CONI e NADO”

Al centro dell’interrogazione, le prospettive di sviluppo futuro del centro regionale antidoping di Modena e l’aggiornamento delle relative politiche di prevenzione

L’attività del Centro regionale antidoping di Modena e le sue prospettive di sviluppo futuro sono al centro dell’interrogazione presentata dal consigliere di Fratelli d’Italia Nicola Marcello. 

Nel suo atto ispettivo, il consigliere chiede conto del numero di ragazzi e ragazze seguiti dal centro e del numero di positivi a sostanze dopanti e il relativo percorso intrapreso per il recupero. Contestualmente, Marcello chiede di sapere “come si interfacci il centro regionale di Modena con gli altri centri di medicina sportiva delle Ausl dell’Emilia-Romagna”, nella consapevolezza dell’importante ruolo svolto dal centro al quale “è necessario garantire continuità di risorse, riconoscimento istituzionale e coordinamento operativo con le politiche nazionali di prevenzione e promozione della salute nello sport”.

“Il centro non si occupa di sanzioni o inchieste disciplinari, ma opera con un approccio prevalentemente sanitario e educativo, offrendo consulenze cliniche, valutazioni sulle esenzioni terapeutiche, formazione e aggiornamento per operatori sanitari e sportivi, progetti di prevenzione e sensibilizzazione rivolti in particolare a giovani e sportivi amatoriali – spiega Marcello -. Rappresenta un presidio fondamentale, non solo sotto il profilo sanitario, ma anche per la promozione di una cultura sportiva etica, consapevole e rispettosa della salute”.

Proprio richiamando la normativa nazionale in materia, Marcello ricorda che l’attuale governo “ha promosso un approccio integrato che lega lotta al doping, promozione della salute e cultura sportiva, sostenendo progetti educativi con il Ministero dell’Istruzione e con il CONI negli ambienti sportivi di base, considerati tra i contesti più vulnerabili alla diffusione di sostanze dopanti o integratori ad azione farmacologica”. Il decreto legge 71 del 29 maggio 2024, poi convertito in legge, ha infatti riordinato la governance antidoping, ponendo fine alla storica dipendenza funzionale da CONI e Sport e Salute s.p.a., con riconoscimento dell’indipendenza tecnica e con personalità giuridica di diritto privato alla NADO Italia (National Antidoping Italia), si rileva ancora nell’atto ispettivo.

Da tali premesse, prende le mosse l’interrogazione alla giunta regionale alla quale si chiede come si intenda aggiornare e coordinare le proprie politiche di prevenzione e contrasto al doping alla luce della normativa nazionale e in che modo si intendano adeguare la missione, le funzioni e le modalità operative del centro regionale antidoping ai nuovi assetti di governance. Infine, si chiede se la giunta “ritenga opportuno promuovere un approccio integrato tra salute, educazione e sport, rafforzando la collaborazione istituzionale tra il centro regionale, NADO Italia, Ministero dell’Istruzione e CONI, aggiornando la comunicazione istituzionale per rendere più accessibili ai cittadini, alle scuole e alle società sportive le informazioni su norme, protocolli e servizi di prevenzione antidoping”.

(Brigida Miranda)

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