Sanità e welfare

Sanità Modena. Piano riorganizzazione ospedaliera, Serri (Pd): Regione indichi i prossimi interventi strutturali

Interrogazione della consigliera dem, che chiede alla Giunta anche di chiarire lo stato del processo di integrazione chirurgica fra gli ospedali dell’area Sud della provincia modenese

Indicare il programma di proseguimento degli interventi strutturali previsti dal Piano di riorganizzazione ospedaliera, approvato nel 2017 dalla Conferenza territoriale sociale e sanitaria di Modena. E chiarire lo stato del processo di integrazione dell’area chirurgica fra gli ospedali dell’area Sud della provincia modenese. Lo chiede alla Regione, tramite un’interrogazione, la consigliera Luciana Serri (Partito Democratico). Che alla Giunta chiede anche “di indicare lo stato del potenziamento della rete di emergenza-urgenza rispetto a quanto previsto dal Piano” nonché “lo stato della progettazione del processo di integrazione dell’area chirurgica fra gli ospedali dell’area Sud della Provincia di Modena, facendo riferimento a: attività chirurgica, attività ambulatoriale, obiettivi di miglioramento dei tempi d’attesa e obiettivi di adeguamento dell’organico”.

Nel piano approvato nel 2017, riporta la consigliera, “per l’ospedale di Pavullo sono stati previsti interventi strutturali e operativo/organizzativi. A oggi il piano di investimenti (5 milioni di euro per interventi strutturali e oltre 700mila euro l’anno per l’incremento del personale) procede senza interruzioni e, in particolare, sono state destinate importanti risorse economiche e organizzative per rafforzare i percorsi di emergenza-urgenza e riorganizzare l’area chirurgica”. Fra questi – cita l’esponente dem – “l’importante ampliamento, riqualificazione e rinnovo delle tecnologie del Pronto soccorso di Pavullo, il cui ‘inizio lavori’, a conclusione delle procedure di gara, dovrebbe essere imminente; l’estensione del servizio dell’elisoccorso h24; il rafforzamento della rete dei mezzi di emergenza a terra, con presenza di sanitari adeguatamente formati e l’aumento dell’offerta chirurgica, i cui lavori, programmati in linea con la ristrutturazione delle sale operatorie, sono in corso”.

L’integrazione delle funzioni e prestazioni fra gli ospedali dell’area Sud (Vignola, Pavullo e Sassuolo), prosegue la consigliera, “ha comportato un ampliamento dell’attività chirurgica in collaborazione con l’equipe di Sassuolo, che ha portato un incremento degli interventi sul blocco chirurgico di Pavullo e Vignola. E, soprattutto, la riduzione dei tempi d’attesa: per interventi entro 30 giorni, i pazienti a Pavullo ora ne aspettano soltanto 14, mentre per quelli entro sei mesi, l’attesa è al massimo di quattro. E sono state rafforzate anche la diagnostica radiologica e l’attività ortopedica”. L’integrazione fra gli ospedali con equipe di professionisti in grado di operare su più sedi, osserva Serri, “permetterà di valorizzare le vocazioni delle singole strutture per migliorare qualità e sicurezza delle prestazioni, ridurre i tempi di attesa e garantire ulteriore prossimità”. E l’ospedale di Sassuolo, diventato un ‘hub di rete, “garantirà, nella propria sede, i servizi sul modello ‘hub and spoke’, che prevede la concentrazione della casistica più complessa proveniente dagli ospedali di Pavullo e Vignola”.

(Stefano Chiarelli)

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