Sanità e welfare

Stato di agitazione dei dipendenti Ausl Modena, Sabattini (Pd): intervenga la Regione

In un’interrogazione il consigliere chiede alla Giunta “per quale motivo l’Azienda abbia pagato la produttività 2017 alla sola dirigenza medica e sanitaria, escludendo il comparto dipendenti”

Luca Sabattini
Luca Sabattini (Pd)

La situazione contrattuale del comparto dipendenti dell’AUSL di Modena è oggetto di un’interrogazione presentata in Regione da Luca Sabattini (Pd), che chiede alla Giunta, sulla base di quanto segnalato dai sindacati, “per quale motivo l’Azienda abbia pagato la produttività 2017 alla sola dirigenza medica e sanitaria, stante l’omogeneità della situazione rispetto al comparto dipendenti”.

Nell’agosto scorso – riporta il consigliere – i sindacati aziendali hanno comunicato ai lavoratori dell’AUSL che il contratto aziendale, sottoscritto un mese prima, non aveva ricevuto il parere favorevole dei Revisori dei Conti, sia per il comparto dei dipendenti sia per quello della dirigenza medica e sanitaria, indispensabile per procedere al pagamento dei contratti aziendali. Lo scorso 17 ottobre – evidenzia l’esponente dem – i sindacati, dopo una serie di incontri con i vertici dell’AUSL, uno dei quali alla presenza dell’assessore regionale alla Sanità, hanno proclamato lo stato di agitazione rilevata l’interruzione dei negoziati, paventando, già dal mese corrente, una riduzione dello stipendio mensile tra i 90 e 160 euro medi per migliaia di lavoratori. Lo stato di agitazione – si legge nell’atto ispettivo – ha indotto la Prefettura di Modena a convocare le parti il prossimo 29 ottobre.

Di qui l’iniziativa di Sabattini, che domanda all’esecutivo regionale “se l’AUSL di Modena abbia comunicato all’assessorato alla Sanità come intenda rispondere ai rilievi dei Revisori dei Conti e del ministero dell’Economia e delle finanze”. Inoltre, chiede “quali strumenti si possano attivare per sbloccare una situazione che rischia di prolungare il conflitto sindacale e aprire un problema sociale ed economico per migliaia di lavoratori”.

(Luca Govoni)

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