Sanità e welfare

No da commissione Sanità a progetto di legge Lega di riforma del Fondo per la non autosufficienza

Marchetti (Lega): “La proposta voleva unificare le norme esistenti sulla gestione del Fondo e introdurre il monitoraggio per far sapere a tante associazioni che possono offrire un contributo”. Montalti (Pd) condivide alcuni punti ma afferma che “serve un approfondimento”

Marchetti

La commissione Politiche per la salute e politiche sociali, presieduta nei suoi lavori odierni dalla vice presidente Francesca Maletti, ha respinto il Progetto di legge della Lega sul Fondo Regionale per la non autosufficienza. Il documento, a prima firma Daniele Marchetti e sottoscritto anche dai colleghi di Gruppo Valentina Stragliati, Emiliano Occhi, Matteo Montevecchi, Massimiliano Pompignoli, Andrea Liverani, Michele Facci, Fabio Bergamini, Fabio Rainieri, Simone Pelloni, Matteo Rancan, Stefano Bargi, Maura Catellani e Gabriele Delmonte, si proponeva di “dare forma al Fondo regionale introducendo una Legge ad hoc di facile comprensione e utilizzo”.

Attualmente il Fondo trae la sua origine dall’Art. 51 della Legge finanziaria regionale n. 27 del 2004, successivamente parzialmente modificato dall’Art. 46 della Legge regionale n.14 del 2010, mentre i criteri di monitoraggio per l’utilizzo delle risorse erogate sono disciplinati dall’Art. 31 della Legge regionale n. 25 del 2016.

Il relatore Daniele Marchetti ha sottolineato che “il Fondo è strategico per i servizi che garantisce. Servizi che vanno incontro alle esigenze della fascia di popolazione più debole. Il pdl vuole mettere insieme tutti gli elementi che regolano questo strumento, aggiungendo anche un sistema di monitoraggio. Rendiamo trasparente e più comprensibile tutto ciò che è spalmato su diverse leggi e delibere, nell’intento di semplificare la gestione del Fondo. Vogliamo che tutti i territori spendano le risorse assegnate alle aziende Ausl. Auspichiamo condivisione su questa proposta di riforma dell’impianto normativo”. Marchetti ha anche evidenziato l’importanza dell’articolo 4 che prevede campagne informative “perché molte associazioni non sanno che possono avanzare proposte di miglioramento e lo farebbero grazie al monitoraggio. C’è un sistema di consultazione regionale, ma non funziona”.

La  consigliera Lia Montalti (Partito democratico) ha affermato di “condividere alcune riflessioni. E’ vero che il Fondo è uno strumento centrale nelle politiche regionali ed è uno dei più alti a livello nazionale (quasi 500 milioni di euro). E’ anche vero che ci sono strumenti normativi diversi (due leggi, 2004 e 2016) ma è uno strumento che risulta flessibile. Il pdl non convince, perché unisce ciò che c’è già e aggiunge solo monitoraggio. Serve un approfondimento”.

La vicepresidente Francesca Maletti, condividendo la posizione di Montalti, ha ribadito la necessità “di un confronto in commissione e in Aula in vista di un ridisegno della sanità territoriale in risposta ai bisogni creati dall’emergenza pandemica”.

(Gianfranco Salvatori)

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