Sanità e welfare

Occhi (Lega): stop assunzioni medici a gettone, servono contratti stabili

“Le assunzioni a chiamata non garantiscono un’assistenza continuativa e sottopongono i camici bianchi a turni massacranti. Va stabilizzato il personale già presente nelle strutture sanitarie”

La Regione spieghi perché “ha deciso di privilegiare “le chiamate a gettone” piuttosto che focalizzarsi sull’aumento della pianta organica” e dica anche se intende “incentivare le assunzioni a tempo determinato e/o indeterminato a scapito delle assunzioni a chiamata, onde garantire un’assistenza continuativa e una stabilizzazione dei professionisti già presenti all’interno delle strutture sanitarie del territorio”.

Sono i due quesiti posti dal consigliere Emiliano Occhi (Lega) in un’interrogazione firmata anche dal collega di gruppo Fabio Rainieri. Di recente, ricorda Occhi, è stato pubblicato un bando per la ricerca di personale medico specializzato Medicina e Chirurgia di Accettazione e d’urgenza, Anestesia e Rianimazione o titoli equipollenti da destinare la Pronto soccorso nell’area di Emergenza e urgenza dell’ospedale di Parma. Il bando prevede la collaborazione di almeno sei mesi. Dall’emergenza Covid, continua il consigliere, “è emersa in modo chiaro l’importanza di avere sufficiente personale per garantire un buon livello di servizi senza gravare sui sanitari con turni lunghi e massacranti”.

Le assunzioni a gettone vengono utilizzate in tutte le Asl della regione per sopperire alla carenza di personale sanitario e questo “oltre a non garantire una seria continuità alle prestazioni si ha come effetto diretto anche una non premialità all’interno delle diverse categorie assunte non garantendo progressioni di carriera né di stipendio e non fornendo risposte a lungo termine, tutti aspetti che gravano sulla finanza pubblica”. Un tema sentito anche dai sindacati, considerando, conclude Occhi, che “sono molteplici i contratti da stabilizzare all’interno della sanità e così facendo si garantirebbe un aumento delle assunzioni e dei professionisti”.

(Gianfranco Salvatori)

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