Le Aziende Sanitarie Locali della regione presentano un quadro omogeneo di bilanci in pareggio o in leggero attivo anche per il 2020. E’ il dato principale che emerge dalla relazione che la direzione Salute e Welfare ha fatto stamattina alla commissione Salute presieduta da Francesca Maletti.
Nonostante il 2020 sia stato un anno straordinariamente difficile per l’emergenza Covid, come testimoniato anche dalla posposizione di legge per l’approvazione dei bilanci da fine maggio a fine luglio, la sanità regionale ha dato buona prova di sé anche da un punto di vista squisitamente contabile. Da sottolineare la capacità della Regione di utilizzare completamente le risorse messe a disposizione dai vari decreti emergenziali nazionali.
Fra le voci di uscita, quella che ha determinato il costo maggiore è stata senz’altro quella legato al personale, che, a fronte di un aumento di organici sanitari di 4.700 unità, ha fatto registrare un aumento di costi di oltre 160 milioni, tutti ovviamente da imputare all’emergenza Covid. Nonostante il fortissimo stress organizzativo affrontato, i tempi di pagamento dei fornitori si sono mantenuti su buoni livelli, con fatture mediamente onorate in 40 giorni.
Il 2020 ha determinato anche una radicale riorganizzazione della sanità territoriale, che si è accompagnata anche a una profonda riorganizzazione della rete ospedaliera, con un incremento significativo di posti letto sia in area intensiva sia nei reparti a bassa intensità. Oltre che per il personale, altri centri di spesa di rilievo sono stati prevalentemente registrati sui dispositivi di protezione individuale, i materiali relativi alla diagnosi del virus e sui servizi tecnologici e informatici di supporto. In questo caso, la risposta aggregata messa in piedi dal territorio con i tre centri di acquisto e stoccaggio (Parma per i DPI, Bologna per il materiale di consumo dei laboratori e la Romagna per l’alta tecnologia) hanno risposto in maniera più che positiva alle esigenze manifestate. Da notare, inoltre, che il pareggio di bilancio è stato possibile anche dalla pronta riconversione dei fondi europei per un totale di oltre 250 milioni. Da segnalare, infine, la grande solidarietà che la pandemia ha saputo generare, tanto che le “donazioni Covid” ammontano alla ragguardevole cifra di 78 milioni.
Simone Pelloni (Lega) si è detto soddisfatto dei criteri adottati per la ripartizione dei fondi alle Aziende Servizi alla Persona (Asp), mentre sul bilancio della aziende sanitarie “è difficile esprimere un parere analitico in un anno così complesso come il 2020”. Il consigliere leghista stigmatizza però come la riconversione dei posti letto nella rete ospedaliera non sia un potenziamento ma “un ripristino dei posti letto tagliati negli anni precedenti soprattutto negli ospedali di prossimità”. Sul calo dei proventi da visite ambulatoriali programmate, invece, il consigliere modenese denuncia una perdita significativa di prestazioni che determina ancora lunghe liste d’attesa per recuperare quanto non è stato erogato nel recente passato.
Katia Tarasconi (Pd) sottolinea le positività registrate nei bilanci della sanità regionale in un periodo così complesso e difficile come è stato il 2020 e, plaudendo al grande numero di assunzioni effettuate, formula un giudizio più che positivo per i risultati raggiunti “anche se sarà difficile e complesso ritornare ai livelli pre pandemici”.
(Luca Boccaletti)