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Sanità. Ok in Aula a risoluzione Pd-lista Bonaccini-Europa verde per potenziare fascicolo sanitario elettronico

Via libera unanime all’atto che impegna la Regione a investire sul sistema di consultazione dei dati sanitari online perché contenga la storia clinica completa dei pazienti. Rossi (Pd): “includere referti strutture private accreditate e fuori regione”. Tagliaferri (Fdi): “Accesso ostico, soprattutto per gli anziani”. Pelloni (Lega): “Devono essere inseriti tutti i referti delle strutture pubbliche e non”

Potenziare il fascicolo sanitario elettronico (Fse), che dovrà contenere i dati completi e l’intera storia clinica del paziente, compresi esami e visite effettuate anche in strutture private e in altre regioni. È l’impegno che chiede alla Regione la risoluzione presentata da Nadia Rossi del Partito democratico, insieme ad altri 14 consiglieri della maggioranza, fra i quali Giulia Pigoni (lista Bonaccini) e Silvia Zamboni (Europa Verde), approvata all’unanimità dall’Assemblea legislativa. Il documento sollecita la Giunta a investire sul sistema di consultazione dei dati sanitari online e ad aggiornarlo secondo le nuove richieste del decreto rilancio”: dal Fse si dovrà poter accedere al proprio storico sanitario completo, sia per quanto riguarda le prestazioni effettuate nel pubblico sia per quelle effettuate nel privato accreditato e nel privato, anche avvenute su tutto il territorio nazionale. “Questo periodo drammatico ci ha insegnato che sulla sanità pubblica non si può recedere di un passo, ma ci ha ricordato anche l’arretratezza del percorso di digitalizzazione dei servizi al cittadino, in particolare quelli sanitari”, ha spiegato in Aula la prima firmataria Nadia Rossi. “L’Emilia-Romagna è la prima ad accelerare sul potenziamento del fascicolo sanitario elettronico, ma possiamo fare ancora meglio, investendo affinché i cittadini abbiano a disposizione una documentazione digitale sanitaria completa, che si trovino nella propria regione ma non solo”. Anche secondo Giancarlo Tagliaferri di Fratelli d’Italia il fascicolo sanitario elettronico è uno strumentoimportante, anche per limitare al minimo gli spostamenti dei pazienti in fase di pandemia: “Però dai dati rilevati nel 2019 emerge che solo il 22% degli emiliano-romagnoli lo ha attivato. Non è facile accedere, soprattutto per gli anziani. Serve una grande campagna comunicativa, perché uno strumento funziona solo quando tutti sono informati e messi in condizione di usufruirne”. Manuela Rontini (Pd) ha portato l’attenzione sulla necessità di permettere la registrazione online al Fse anche dei figli minorenni da parte dei genitori: “Ho presentato un’interrogazione perché bisogna superare questa modalità obsoleta che richiede il passaggio fisico allo sportello. Le famiglie hanno necessità di accedere ai referti per i propri figli”. Mentre la capogruppo dem Marcella Zappaterra si è concentrata su un’altra problematica inerente alla privacy: “Ancora non vengono caricati i dati delle diverse aziende sanitarie. Bisogna risolvere questo tema, il Covid ci dice che non possiamo più procrastinare.” “Devono essere caricati i referti di tutte le visite dei pazienti, che siano state effettuate in strutture pubbliche e private accreditate”, ha concluso Simone Pelloni della Lega. “Sono strutture private ma che erogano un servizio pubblico. Un potenziamento del fascicolo sanitario è necessario per aumentarne la funzionalità”. La risoluzione è stata sottoscritta anche da Matteo Daffadà, Francesca Maletti, Lia Montalti, Giuseppe Paruolo, Palma Costi, Marcella Zappaterra, Ottavia Soncini, Roberta Mori, Stefano Caliandro, Katia Tarasconi, Marco Fabbri e Marilena Pillati (Pd), Giulia Pigoni (lista Bonaccini) Silvia Zamboni (Europa verde).

 

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