La giunta intervenga sul “rischio di esclusione dai servizi sanitari garantiti dei dipendenti dell’Autorità europea per la sicurezza alimentare (EFSA)”.
Lo chiede, in un’interrogazione, Valentina Castaldini, capogruppo di Forza Italia, che vuole anche sapere “se i dipendenti di altre agenzie o beneficiari di assicurazioni sanitarie siano a rischio di riduzione dei servizi sanitari garantiti”. Inoltre, la consigliera forzista chiede “se anche i dipendenti regionali, alla quale viene pagata un’assicurazione sanitaria, siano a rischio di parziale esclusione dal servizio sanitario regionale e se ritenga che in questo modo sia garantito il diritto alla salute pubblica ed universalistica”.
Castaldini scrive che “da qualche mese l’AUSL di Parma (dove ha sede l’Efsa) ha diramato istruzioni in merito al rinnovo delle tessere sanitarie dei dipendenti di EFSA, che dovrà essere effettuato a cadenza mensile, come mensile dovrà essere la scelta del medico di base”. Secondo la consigliera azzurra “è a rischio l’iscrizione del personale di EFSA, sia in servizio che in quiescenza, al Servizio Sanitario Regionale, e sarebbe imminente il ritiro delle tessere sanitarie e la cancellazione dall’anagrafe sanitaria”. E questo perché, continua la capogruppo, i dipendenti Efsa hanno una assicurazione sanitaria integrativa JSIS – Joint Sickness Insurance Scheme, che la stessa Autorità riconosce come bonus ai propri lavoratori.
La Costituzione italiana garantisce l’assistenza sanitaria e l’assicurazione Jsis che “è una copertura assicurativa a rimborso delle spese mediche sostenute, di pura natura economica, il cui premio è trattenuto dal salario del dipendente” e non è una copertura primaria come l’iscrizione al Servizio sanitario. Castaldini teme che “la situazione emersa con i lavoratori ed i pensionati di EFSA potrebbe essere solamente la punta di un iceberg, potrebbe riguardare dipendenti di altre agenzie europee e potenzialmente di qualsiasi azienda che fornisce ai propri dipendenti un’assicurazione sanitaria, fino agli stessi dipendenti della Regione Emilia-Romagna”.
(Gianfranco Salvatori)