Fare chiarezza sui problemi del Cau all’Ospedale Maggiore di Parma.
A chiederlo, in un’interrogazione, è Marta Evangelisti (FdI) che ricorda che “la Uil denuncia, a titolo di esempio, le infinite ore di attesa, la mancata sicurezza nei confronti del personale e la questione relativa alla tutela della salute dei pazienti. La denuncia del sindacato fa riferimento anche a cittadini anziani che nei giorni scorsi avevano trascorso fino a 16 ore al Cau del Maggiore di Parma, in alcuni casi senza essere visitati e rimandati a casa”.
Evangelisti sottolinea come “paradossalmente, alcuni utenti dopo aver lasciato il Cau dopo ore di attesa si sono presentati al Pronto Soccorso adiacente: la Uil avrebbe da mesi segnalato che l’ubicazione del Cau all’interno del Pronto Soccorso avrebbe comportato un aumento dei carichi di lavoro, ma di fatto è rimasto inascoltato”.
Da qui l’atto ispettivo per sapere dalla giunta “se sia stata rispettata o se si intenda rispettare l’apertura straordinaria del Cau annunciata dall’Ausl e se ritenga sufficiente questa misura contro “l’iperflusso dei Cau e se ritenga necessario fornire quanto prima “una proposta organizzativa sia a breve che a lungo termine” auspicata dalla Uil per la gestione del Cau in parola”.
La consigliera chiede inoltro all’esecutivo regionale “se ritenga opportuno riconsiderare la scelta relativa alla promiscuità delle sedi Cau e Pronto Soccorso all’interno dell’Ospedale Maggiore di Parma”.
(Luca Molinari)