“Richiamare l’Ausl competente territorialmente a sostenere l’Azienda pubblica di servizi alla persona (Asp) del distretto di Fidenza nella fornitura diretta dei farmaci di fascia C, necessari per le cure ti tipo comune dei pazienti, attivando contestualmente controlli mirati sull’esposizione alle terapie”. Questo è quello che chiede Silvia Piccinini con un’interrogazione nella quale porta alla luce la comunicazione dell’Asp con la quale, lo scorso 27 luglio, ha informato gli ospiti delle strutture dell’addebito di una quota forfettaria di 0,45 euro per ogni giornata di presenza come importo per la compartecipazione al costo dei farmaci di fascia C, a partire dalla retta di agosto.
“L’informativa dell’Asp- scrive la consigliera del Movimento 5 stelle– precisa che la normativa regionale sull’accreditamento dei servizi socio-sanitari, in particolare per le Case di residenza per anziani (Cra), prevede che il costo dei farmaci di fascia C non sia a carico del Servizio sanitario nazionale ma in capo al diretto utilizzatore. È condivisibile attribuire a carico del cittadino farmaci che non sono considerati essenziali, utilizzati per patologie di lieve entità- specifica la pentastellata- ma è profondamente ingiusto addossarlo al paziente all’interno di una Cra, visto che i farmaci di fascia C fanno parte a pieno titolo della terapia farmacologica determinata dai medici che operano nella struttura o dal medico curante. L’Asp dovrebbe intervenire sul ‘contratto di servizio’ che stipula con l’Azienda Usl competente territorialmente e con i Comuni dell’area territoriale interessata e non sugli utenti”.
Il pagamento dei farmaci di fascia C per i pazienti delle Case residenza per anziani (Cra), continua la consigliera, “è un gesto bizzarro, alla luce anche del taglio del ticket sui famaci, proposto in più occasione del gruppo consiliare del Movimento 5 Stelle che è volto ad aiutare i cittadini con reddito sotto il 100mila euro nell’acquisto di farmaci”.
E rilancia chiedendo anche di “omogeneizzare sul territorio regionale le imposizioni delle Cra sui pazienti, evitando disparità territoriali e uniformandosi alle migliori esperienze presenti sul territorio”.
(Andrea Perini)