Lente di Fabio Rainieri (Lega Nord) sui presunti ritardi delle autorità sanitarie parmensi nel comunicare di aver contratto l’epatite C a sei contagiati in cura al centro dialisi dell’ospedale di Borgotaro. “In caso affermativo”, scrive il consigliere in un’interrogazione alla giunta, si chiede di sapere “quali sarebbero le ragioni del ritardo in tale comunicazione”, posto che la notizia “è emersa solo a seguito di un intervento effettuato da una contagiata durante un incontro pubblico sulla violenza contro le donne tenutosi nel capoluogo valtarese il 22 novembre scorso”. Rainieri poi, visto che “il contagio in ambiente ospedaliero dovrebbe essere ormai quasi impossibile”, sollecita l’esecutivo a “sostenere la prosecuzione dell’indagine (dell’Ausl, ndr) sulle cause dell’infezione di Borgotaro con le migliori risorse umane e strumentali che possano essere ovunque reperite e garantire la massima trasparenza nella pubblicazione dei suoi risultati”.
Il consigliere di opposizione ricorda nel suo atto che “la scoperta dell’infezione da virus HCV sarebbe avvenuta nello scorso mese di agosto su quattro dei sei contagiati, a seguito di esami del sangue di routine, mentre per altri due la positività al virus sarebbe stata già conosciuta; nonostante siano state istituite dalla stessa Ausl e dall’Azienda Ospedaliero Universitaria di Parma, due commissioni per indagare sulle cause del contagio, non si è ancora riusciti a individuare un evento specifico a cui farlo risalire e sarebbero ormai quasi nulle le possibilità di scoprirne le cause scatenanti; è invece quasi certo- sottolinea Rainieri- che l’infezione sia stata contratta nell’ambito del centro dialisi di Borgo Val di Taro visti i tempi in cui si è sviluppata e considerato che tutti i contagiati sono dializzati in cura presso quella stessa struttura”.
La preoccupazione del leghista si incentra sul fatto che “la contagiata che ha denunciato pubblicamente la vicenda, si è lamentata che sarebbero state esposte al rischio d’infezione tutte le persone che hanno contatti intensi e frequenti con i contagiati, in quanto a questi ultimi la notizia dell’infezione sarebbe stata data solo a settembre”.
(Marco Sacchetti)