Coprire il turn over, dovuto a trasferimenti e pensionamenti di medici delle strutture sanitarie dell’Emilia-Romagna, con personale adeguatamente formato dal nostro sistema di istruzione. I consiglieri del Partito democratico, Katia Tarasconi, Marcella Zappaterra e Gian Luigi Molinari, propongono in un’interrogazione alla Giunta “un percorso di approfondimento sulle modalità di formazione universitaria che coinvolga tutte le istituzioni competenti e le università”.
“Il problema,” rilevano i consiglieri, “riguarda soprattutto le strutture sanitarie più piccole, dove è più difficile trovare candidati interessati. I dati indicano che nel giro di 5 anni l’80% dei medici di famiglia, pediatri e dei medici ospedalieri andrà in pensione” e “il lungo percorso di studi a numero chiuso dell’università italiana non sarà in grado di garantire la copertura dei posti vacanti”. Il risultato è che molti studenti italiani saranno indotti a terminare gli studi all’estero, dove avranno maggiori certezze di trovare lavorare.
Visto che “ogni anno escono dalla facoltà di medicina e chirurgia circa 9mila medici e chi tenta il concorso regionale per medicina generale cerca di rientrare in un numero di posti che, per quanto riguarda l’Emilia-Romagna, è pari a un’ottantina”, i consiglieri chiedono “quale sia la situazione e le tendenze ipotizzabili per il personale medico nei nosocomi più piccoli della nostra regione” e “quali strumenti l’esecutivo regionale intenda adottare qualora i concorsi non vadano a buon fine e si riscontri carenza di organico”.
(Francesca Mezzadri)